lunedì 4 ottobre 2010

Stereotipi animali....





Vuoi un modo semplice per mostrare che il tuo personaggio è leale? Rendilo un cane! Vuoi che il tuo personaggio femminile risulti grazioso, ma son sai come mostrarlo? Rendilo una gatta!
Un modo veloce di caratterizzazione è comparare in qualche modo il personaggio con una specie animale sulla quale l'umanità comunemente proietta certi tratti antropomorfi di personalità. Questo può essere ottenuto in diversi modi:
  1. Rendere realmente il tuo personaggio quell'animale.
  2. Rendere il personaggio un animale antropomorfo, talvolta con la spiegazione che esso è in realtà una razza aliena che per coincidenza condivide tutti i suoi tratti con un animale terrestre. (Qui puoi tirare fuori la "evoluzione parallela").
  3. In alternativa, dargli semplicemente alcuni dei tratti dell'animale in questione.
  4. Avere un personaggio con l'abilità di trasformarsi nell'animale in questione.
  5. Avere un personaggio a cui è stato misticamente rivelato che la sua "anima" è quella dell'animale in questione.
  6. Semplicemente avere persone che per caso lo confrontano ripetutamente con l'animale.
  7. Dargli un animale da compagnia complementare che sia di quella specie.
  8. Dargli un disegno che sia evocativo di quello dell'animale.
  9. Dargli un nome tematicamente appropriato.


I rispettivi animali seguono frequentemente le regole dettate da Quanto Conta Un Non Bello. Alcuni vengono in prevalenza rappresentati nel ruolo di protagonisti e/o di eroi; altri sono più spesso mostrati come cattivi e/o antagonisti; altri ancora appaiono più come cazzuti che come veri "cattivi"; e infine molti animali non corrispondono a nessuna delle caratterizzazioni sopra, ma possono comunque essere mostrati con dei tratti loro propri.


  

Cavalli: Storici compagni dei viaggi e delle avventure umane, i cavalli sono tra i pochi mammiferi erbivori che possono avere una caratterizzazione eroica nelle storie di animali; sono simboli di eleganza, di orgoglio e di nobiltà, fedeli al proprio padrone, ma al tempo stesso tenaci e resistenti lavoratori. In alternativa, però, possono anche essere dipinti come boriosi e vanitosi. I cavalli usati come cavalcatura, tuttavia, tendono ad apparire realistici e non umanizzati (in alcuni casi possono comunque parlare o manifestare al pubblico i propri sentimenti). Esistono anche stereotipi più specifici per le diverse categorie di "cavallo": gli stalloni, ad esempio, sono spesso definiti come "virili". I cavalli da corsa enfatizzano soprattutto l'ardore e il coraggio, quelli da tiro la forza e la resistenza, mentre i pony tendono ad essere più dolci e amici dei bambini. I cavalli di colore bianco possono anche rappresentare purezza. I cavalli selvaggi, infine, possono essere presi come simboli di fierezza indomabile. Nei cartoni, i cavalli (e gli altri equini) hanno spesso incisivi sproporzionatamente grandi, forse per finalità comiche.
Asini: Sono classicamente considerati la versione più umile dei cavalli, forse meno eleganti e veloci ma apprezzati per essere dei grandi lavoratori, poco esigenti, obbedienti, molto tenaci e, forse originandosi da una storia biblica, capaci di vedere la verità invisibile; in alternativa però possono essere mostrati come cocciuti sino a rasentare la stupidità (fin troppo noto l'uso che se ne fa o se ne faceva nelle scuole...). Forse ti sorprenderai nello scoprire che gli asini reali sono più intelligenti dei cavalli! La tradizione cristiana li associa a Gesù Cristo (nei presepi il nostro amico tiene caldo il bambinello con il suo respiro).
Muli: Spesso vengono confusi con gli asini, dei quali rispecchiano i clichè: tuttavia tendono ad enfatizzare ancora di più le idee di ostinazione e di resistenza alla fatica. Sono tipicamente collocati in ambienti montani. Essendo un incrocio non fertile tra un asino e una cavalla, possono anche esser presi come simbolo di sterilità o di un unione "innaturale" tra due partners.

 Tori: Storici simboli di forza e virilità, i tori dei cartoni animati tendono tuttavia ad apparire come tipi ottusi, irascibili e inutilmente aggressivi, che vanno su tutte le furie quando vedono qualsiasi cosa di color rosso (tuttavia i veri tori vedono solo in bianco e nero, quindi non possono nemmeno arrabbiarsi per qualcosa che non possono vedere...). Da qualche tempo, comunque, è frequente ritrarli come vittime innocenti della nostro insano desiderio di divertimento, per via della nota polemica sulle corride. I tori dei cartoons hanno certi atteggiamenti tipici come sbuffare dalle narici e raspare il terreno con una zampa, spesso hanno un anello sul naso, e non di rado vengono disegnati molto più muscolosi di quelli reali. Inoltre sono quasi sempre di colore scuro o nero, a differenza delle mucche (vedi sotto).
Buoi: Sono i maschi adulti castrati dei bovini domestici. La loro immagine è quasi opposta a quella dei tori vista sopra: lenti, pazienti, obbidienti e grandi lavoratori, ma sciocchi e privi di una propria personalità; spesso con un aria sonnolenta. Anch'essi, come gli asini, riscaldano Gesù bambino con il loro fiato nel presepe.
Mucche: L'animale della fattoria per eccellenza, le mucche sono tradizionalmente dipinte come dolci, affabili e un po’ sciocche, e spesso hanno lunghe ciglia. Frequentemente mostrate insieme con dei bambini (per via dell'associazione mentale con il latte e l’allattamento), e se antropomorfe, saranno bambinaie o bidelle in scuole materne. Tuttavia, le mucche umanizzate possono apparire un poco volgari se osservate con occhi adulti, per via delle loro prominenti mammelle.... Quelle più realistiche sono di solito modellate sulla razza Frisone o su quella Alpina, quindi saranno pezzate di bianco e di nero oppure di bianco e di marrone.
Pecore: Uno degli animali più caricati di significati simbolici. Il ritratto più comune le vuole passive e prive d’intelligenza, prone a soffrire della “mentalità del gregge” e di una cieca obbedienza all’autorità; anche descritte come timide e paurose, così da detestare di stare sole. Sempre bianche; se nere, allora vuol dire che spiccano negativamente nel gruppo. Se hanno un nemico specifico, allora sarà sempre il Lupo Cattivo. I montoni tuttavia sono dipinti come coraggiosi, testardi e sempre pronti a difendere il loro gregge. La pecora resta comunque l'animale preferito dalla tradizione cristiana, simboleggiando la fede e la semplicità. Gli agnelli, in particolare, sono storici simboli di innocenza e castità spirituale, per via della vecchia tradizione ebraico/cristiana di usarli come animali sacrificali. Sono anche associati con la primavera.
Capre: Le capre hanno una simbologia molto complessa e variabile. Spesso utilizzate nelle religioni pre-cristiane come modello per divinità cornute come i satiri; il cristianesimo le ha spesso "demonizzate" (il Satana con corna e piedi di capra), o associate alla lussuria e alla sporcizia (è detto comune che puzzino, ma in realtà solo i maschi emettono cattivo odore, e per via di ghiandole odorifere, non di presunta "sporcizia"). Nei moderni cartoni animati però vengono di solito mostrate come dolci e gentili, note per la loro attitudine di scalatrici e spesso collocate in sereni paesaggi alpini insieme con le mucche; di solito dipinte di bianco, ma possono anche essere colorate diversamente. Spesso i fumettisti le fanno mangiare le cose più impensate, dalla carta al legno. I maschi tendono ad essere mostrati come testardi e coraggiosi, analogamente ai montoni con i quali vengono a volte confusi. Infine, le capre possono anche essere definite come stupide.  *
Maiali: Uno degli animali maggiormente citati nel linguaggio comune (di solito a sproposito), associati alle idee di ingordigia, sudiciume, lussuria o all'idea generale di vita viziosa e dissoluta; nel caso più estremo, possono persino esser presi come emblema della corruzione morale dell'intera umanità, al punto da essere stati incorporati nel linguaggio blasfemo. I maiali dei cartoni tendono comunque ad essere benevoli, benchè disordinati e mangioni, e sono quasi sempre dipinti di rosa. Spesso sono anche mostrati come dei tipi intelligenti, e non di rado fanno da spalla ai protagonisti: in questo caso possono essere più o meno comici oppure assennati. Nella Vita Reale i maiali sono tra gli animali più intelligenti della fattoria e sono facilmente addestrabili dall'uomo. E sono molto puliti, se si dà loro la possibilità.
*Cervi / Daini (maschi): Uno degli esempi più tipici di clichè originatosi da una singola apparizione di successo nei media moderni. Tradizionalmente dipinti come nobili e orgogliosi (fatto raro per dei non-predatori) "re della foresta", oppure in alternativa come tipi stupidi, codardi e inutilmente vanagloriosi, dopo il successo dell'Archetropo Bambi sono diventati di colpo il simbolo più noto di innocente fragilità, tanto che Bambi nel parlare corrente è divenuto sinonimo di cerbiatto o di piccolo cervo. Sono noti anche per i loro sensi acuti e l'agilità nel salto e nella fuga. Di solito i cervi dei cartoni animati sono modellati sulla specie più diffusa in America, un animale di dimensioni relativamente piccole nonchè la specie di appartenenza del Bambi disneyano; tuttavia, i cervi nostrani possono essere alti quasi quanto cavalli e pesare 300 Kg. I daini e i caprioli, le altre due specie nostrane di cervi, assomigliano maggiormente a Bambi e ai suoi numerosi cloni, e molti fans italiani ritengono a torto che il Bambi adulto sia un daino e chiamano capriolo il Bambi cucciolo  . Gli alci e le renne, anch'essi della famiglia dei cervi, essendo facilmente distiguibili per aspetto e habitat non vengono mai confusi con gli altri cervi, e quindi hanno degli stereotipi distinti (vedi sotto). 
Alci: La maggior parte degli ungulati selvatici viene normalmente rappresentata in maniera realistica e di solito non ha caratterizzazioni particolari. Gli alci possono apparire come rudi abitatori del Nord, forti e solitari, di indole pacifica, ma non troppo intelligenti. I maschi, con le loro enormi corna, sono il trofeo per eccellenza dei cacciatori nordici nei cartoni animati.
Renne: Gli animali più noti della tundra artica: se vedete delle immagini di renne sarà quasi certamente per la notissima immagine di Babbo Natale che trasporta i doni natalizi su un carro trainato dalle sue renne volanti.
Stambecchi / Camosci: Animali tipici del folclore di quei paesi europei aventi una parte del territorio occupato da alte montagne (Italia, Svizzera, Francia, Germania ecc., ma non la Gran Bretagna). Noti soprattutto per essere agili e acrobatici scalatori di rupi scoscese (anche se in realtà vivono più spesso nei pascoli sottostanti), definiti "signori delle alte vette". Si tende ad associar loro i tratti caratteriali classicamente attribuiti alle popolazioni alpine: quindi, appariranno come resistenti alle difficoltà e amanti della solitudine. Gli stambecchi sono noti anche per le loro enormi corna. Nota però che gli stambecchi sono, scientificamente parlando, vere capre selvatiche, mentre i camosci sono solo lontani parenti delle capre (e quindi anche degli stambecchi).
Gazzelle / Antilopi: Sono considerate le versioni tropicali dei cervi, ma in realtà sono più imparentate con i bovini e le capre. Considerate la preda per eccellenza del leone e di altre belve, vengono rappresentate come leggere e straordinariamente aggraziate nel salto, ma gracili e indifese nei confronti dei loro predatori, quindi sempre all’erta e pronte alla fuga. Note anche per i loro grandi occhi espressivi. In realtà questa immagine corrisponde soprattutto alle specie più piccole e snelle di antilope (tra cui le "gazzelle" vere e proprie): le antilopi più grandi (spesso del peso di 300 chili o anche superiore) sono animali dall'aspetto più robusto e vigoroso. Gli gnu, per esempio, nonostante sembrino dei snelli "bufali", sono in realtà delle grandi antilopi  
Elefanti: Sono universalmente considerati i giganti per eccellenza del mondo animale (sebbene molti animali marini e/o preistorici siano in realtà ancora più grandi). Per la loro immensa forza unita ad una grande intelligenza, nonchè per la loro capacità quasi umana di manipolare oggetti con la proboscide, gli elefanti si prestano ottimamente ad essere antropomorfizzati, e quindi sono tra i pochi mammiferi erbivori ad essere frequentemente usati come protagonisti (insieme con i cavalli). Gli elefanti umanizzati possono essere saggi e amanti della cultura, timidi e sensibili, maestosi e possenti, e naturalmente con memoria "da elefante"; comunque sempre benevoli tranne che per sovversione. Spesso associati con i topi (gli animali piccoli per antonomasia) per sottolineare il contrasto; un clichè strausato ma infondato è di vederli presi dal terrore alla sola vista di uno di questi. Nella Vita Reale gli elefanti sono davvero creature molto intelligenti e sensibili, ma ciò non impedisce loro di essere coraggiosi; inoltre, quando sono in preda del "musth" (sorta di eccitazione sessuale), possono diventare estremamente aggressivi. Nei disegni vengono spesso rappresentati molto più corpulenti di quanto non siano in realtà, e spesso hanno anche erroneamente orecchie rosa. Tendono inoltre a fare un gran fracasso quando camminano, mentre nella Vita Reale i loro passi sono sorprendentemente silenziosi, grazie agli spessi cuscinetti delle zampe che attutiscono l'impatto. Nonostante l'elefante africano goda di maggiore popolarità nella Vita Reale, gli elefanti "generici" dei cartoni animati tendono normalmente ad assomigliare di più a quelli asiatici, anche quando sono in realtà collocati in Africa: in questo caso, avranno le orecchie enormi dell'africano ma la forma del corpo tipica dell'asiatico.
Ippopotami: Considerati quasi sempre dei giganti bonari e rilassati che passano il tempo semisommersi nell'acqua di un fiume, impegnati soltanto a sbadigliare per la noia (mentre inrealtà lo "sbadiglio" è un segno di minaccia). Sono tra gli animali più utilizzati nei prodotti per i bambini, forse per via dei loro tratti facciali che li fanno apparire sorridenti e benevoli. Il clichè tuttavia può anche essere sovvertito, allora non la passerai liscia se decidi di provocarli. Sono spesso anche umanizzati in donzelle grasse, di solito danzatrici in tutù, per finalità comiche. Nella vita reale gli ippopotami sono tra gli animali più aggressivi e pericolosi dell'Africa, recentemente accusati di più attacchi agli uomini di qualunque altro mammifero africano. Nei fumetti, i loro canini appaiono sempre corti, ottusi e cilindrici, mentre nella realtà questi sono delle vere e proprie zanne lunghe e appuntite.
Rinoceronti: Avendo un aspetto superficialmente simile a quello dei tori o dei bufali, i rinoceronti tendono ad essere interpretati in modo simile a questi ultimi: quindi, saranno mostrati come tipi possenti e irascibili, ma piuttosto ottusi, incredibilmente pericolosi se minacciati, ma che tendono a caricare alla cieca e dunque facili da "sconfiggere". Nei vecchi film compaiono soprattutto in scene di caccia grossa; nei cartoni animati invece interpretano spesso il ruolo di teppisti muscolosi. Il fatto che oggi siano in via d'estinzione, tuttavia, li fa sempre più spesso descrivere come un esempio di giganti innocenti vittime della crudeltà umana. Spesso vengono associati all'idea di preistoria, forse per via della loro somiglianza con certi dinosauri. Un errore comune è di disegnare i rinoceronti africani con un solo corno invece di due; di solito sono considerati un'unica specie, ma in realtà ne esistono due, il "bianco" e il "nero". Dei tre rinoceronti asiatici quello indiano può a volte comparire, per via del suo singolare aspetto "corazzato".
*Cinghiali: Sono gli antenati selvatici dei maiali, ma hanno un'immagine molto diversa. Sono considerati i cazzuti dei nostri boschi: virili, coraggiosi e testardi, possono avere un animo semplice e concepire il combattimento solo come autodifesa, ma diventano estremamente duri e pericolosi se provocati; spesso grattano il terreno e sbuffano dalle narici proprio come i classici tori. Nella mitologia dell'Europa antica hanno sempre avuto ruoli molto importanti, un fatto rispecchato dal fumetto di Asterix.
Bisonti / Bufali: Sono considerati le versioni più rudi e selvagge dei tori: quindi possenti, coraggiosi persino di fronte ai nemici più pericolosi, ma si arrabbiano per un nonnulla. I bisonti americani (spesso erroneamente chiamati bufali) sono sempre immancabilmente associati al Far West e ai pellirosse, i quali nei westerns eseguono spesso delle vere mattanze di essi (mentre nella Vita Reale furono i coloni bianchi i veri autori di queste cacce).
Zebre: Tra gli erbivori più noti dell'Africa, grazie al loro mantello a strisce bianche e nere. Ricordano un po' i cavalli selvaggi e un po' le antilopi; dunque saranno veloci nella fuga ma preparate a difendersi se necessario. A volte le si sente nitrire come i cavalli, ma nella Vita Reale emettono un verso più simile a quello dell'asino. Possono essere anche cavalcate in finzione, cosa impossibile nella Vita Reale (se vedi delle zebre con una cavalcatura sopra, in realtà sono semplici cavalli bianchi dipinti con strisce nere: se guardi la loro coda attentamente ti accorgerai del trucco...).
Giraffe: La giraffa è forse l'animale selvatico che ha stimolato la curiosità umana più di ogni altro, per via delle sue enormi dimensioni e del suo aspetto inconfondibile; negli zoo dei cartoni animati non può assolutamente mancarne una, insieme con il classici elefante, leone e scimmiette. Siccome la loro notorietà è dovuta principalmente alle loro caratteristiche fisiche, non sempre vengono caratterizzate in modo preciso, analogamente ad altri animali esotici noti soprattutto per l'aspetto (zebra, canguro, struzzo ecc.). Comunque, tendono ad essere delle eleganti e compassate signore della savana, piuttosto goffe, dolci e affabili, con un aria un po’ intontita, sono di solito femmine e, analogamente alle mucche, spesso disegnate con lunghe ciglia; mentre non sono mai rappresentate come i cazzuti come possono essere nella realtà (i leoni le attaccano molto raramente perchè corrono il rischio di rimanere uccisi dai loro potenti calci). Nei cartoni animati, il loro collo viene spesso esageratamente allungato (e le loro zampe accorciate per farlo risaltare ancora di più).
Cammelli / Dromedari: Gli animali che da sempre rappresentano gli ambienti desertici. Sono considerati le “navi del deserto”, e presentati come lavoratori tenaci e resistenti anche se testardi, e sempre disegnati con un’ espressione indifferente. Sono di solito associati ai paesi arabi, ma nel mondo reale vivono anche altrove, per esempio in Kenya, in Mongolia e persino in Australia, dove sono stati introdotti dall'uomo. Sono anche figure tipiche del presepe. Vengono sempre menzionati per la loro capacità di resistere giorni senza bere (ed è vero), grazie alle loro riserve d’acqua (che non possiedono nella realtà). Ricorda che la gobba/le gobbe dei cammelli contengono grasso, non acqua! Il termine "cammello" può indicare soltanto la specie con due gobbe (tipica dell'Asia), oppure anche il dromedario (comune soprattutto in Africa).
Lama: Sono un po' le versioni andine dei cammelli, e si tende ad attribuire loro tratti caratteriali simili, ma sono anche divenuti proverbiali per la loro abitudine di sputarti addosso se li provochi (in realtà si "sputano" soprattutto tra di loro, durante il periodo degli amori). Sono gli inseparabili compagni dei Mayincatechi. Gli Alpaca e le Vigogne di solito vengono confuse con i Lama.
Cani: La versione positiva degli animali da compagnia: simboli di fedeltà, "Migliori Amici dell'Uomo". Tipicamente amichevoli, possono anche essere presentati come non troppo svegli, mahanno sempre un eccellente fiuto. Possono anche dimostrarsi troppo preoccupati per il loro “territorio”, e piace loro seppellire le ossa (per poi perderle di sovente). Questo in generale: le varie razze, o meglio gruppi di razze, hanno i loro propri stereotipi caratteristici. I piccoli cani da compagnia dal pelo lungo vengono spesso mostrati come snobistici e schifiltosi (in particolare i Barboncini, in misura minore Pechinesi, Cocker Spaniel e simili) e sono con maggiore probabilità femmine; i cani lavoratori di grande taglia (Pastori Tedeschi, Boxer, Alani, San Bernardo, Husky, Collie ecc.) e i randagi tendono ad essere più modesti e apprezzabili e sono probabilmente dei maschi: in questi casi possono anche svolgere il ruolo di eroi, spesso aiutando gli esseri umani in missioni difficili o addirittura sostituendosi ad essi. I cani da caccia (di solito non si fanno distinzioni tra le varie specializzazioni) enfatizzano soprattutto la lealtà e il coraggio, ma possono anche essere presentati come aggressivi e implacabili nella loro mansione; i segugi in particolare sono spesso investigatori privati dotati di eccezionale "fiuto" nel risolvere i casi (quello che si vede più di frequente è certamente il segugio inglese o Bloodhound). I Bassotti, anch'essi cani da caccia, hanno un clichè distinto e vengono menzionati soprattutto per la forma del loro corpo (un classico dei fumetti è di "allungarli" a dismisura per finalità comiche). Alcuni piccoli cani dal temperamento attivo, come i Terrier e il Chihuahua, tendono spesso ad assumere i ruoli dello Spiritosone Scaccia Tensione e spesso sono saputelli dalla parlantina facile. Tra i cani che interpretano con una certa regolarità il ruolo dei cattivi/cazzuti vi sono le razze muscolose e dal muso ricagnato, di solito i Bulldog (nonostante che questi ultimi sono tra i più pacifici cani da compagnia nella Vita Reale); un classico ruolo dei bulldog è quello del Cane Da Guardia Arrabbiato, il quale però può anche tramutarsi in eroe (vedi l'entry sui Gatti sotto). I Mastini di solito non vengono distinti dal bulldog, benchè in realtà siano cani molto diversi (in particolare sono molto più grandi). Tuttavia i cani più spiccatamente "cattivi" in finzione sono di solito le grosse razze da difesa simili a lupi, una tra tutte il Dobermann, a causa del suo aspetto particolarmente minaccioso; più raramente possono comparire il rottweiler o, da qualche tempo, il pitbull (la razza canina attualmente più discussa nella Vita Reale). Nota però che questi cani nella Vita Reale possiedono tutte le qualità comuni a tutte le razze della loro specie (fedeltà, affetto verso il padrone ecc.) A volte può essere fatta una distinzione tra cani di razza e meticci: in questo caso i primi tendono ad essere più vanitosi e anche snobistici verso i secondi, che saranno più familiari e amabili. Infine abbiamo il personaggio mezzo cane/mezzo lupo, che unisce in sè la fedeltà e l'altruismo del primo con il coraggio e la dignità del secondo, e spesso interpreta il ruolo dell'eroe. C'è un fatto interessante, e cioè che alcune razze canine sono diventate popolari proprio in seguito a una singola apparizione di successo nel cinema o nella televisione; l'esempio classico è quello del Dalmata reso famoso dalla Carica dei 101, ma anche molte altre razze sono state coinvolte.
Gatti: La versione negativa degli animali da compagnia: indipendenti, pigri, sornioni, vanitosi, scontrosi, infidi e/o crudeli, e nei casi più estremi, alleati del demonio. Naturalmente i poveri gatti vengono spesso anche presentati in maniera più gradevole, come personaggi teneri, affettuosi e giocherelloni. Comunque, sono di solito femmine, le quali appaiono tipicamente sensuali e/o raffinate. I maschi tendono ad essere tipi di strada, spesso fighi, e amano cantare serenate alle loro belle; spesso suonano il Jazz. Se a un gatto viene associata una preda specifica, questa sarà un topolino, un uccellino da gabbia o un pesce rosso; in questi casi però dovrà solitamente vedersela con un Cane Da Guardia Arrabbiato che difenderà l'animaletto. Spesso ruba anche il pesce agli altri. Le razze esotiche, in particolare quelle snelle come il Siamese e quelle a pelo lungo come il Persiano, tendono ad apparire eleganti e raffinate oppure possono essere presentate come viziate e arroganti analogamente ai loro corrispettivi canini; inoltre saranno questi i gatti con maggiori probabilità di essere femmine, e possono a volte apparire nel ruolo di personaggi subdoli e ingannevolmente benevoli (salvo poi dare la colpa ad altri delle loro malefatte). Invece le diverse tipologie di gatto "soriano" (sia d'appartamento che di strada) tendono ad essere più sinceri e amichevoli e spesso sono amici degli umani i quali si mostreranno disposti ad aiutarli e, anche se raramente, possono tramutarsi in eroi (si può qui notare un interessante parallelo tra gatti e cani: i gruppi di razze di ciascuna specie tendono a essere speculari). Se sono gatti neri però il discorso cambia, e allora saranno i classici compagni di streghe (assieme ai gufi) e potranno essi stessi portare sfortuna. A tal proposito va detto che i gatti in generale sono da sempre associati con la magia e il mistero tanto nelle culture occidentali quanto in quelle orientali (in particolare in Giappone, dove i gatti sono figure simboliche molto importanti e presentati più positivamente rispetto alla vecchia tradizione europea). Nelle storie di fantasia, i gatti possono avere letteralmente "sette vite" (in Italia) o "nove vite" (nel mondo anglosassone), e odiano sempre l'acqua. Infine, i gattini sono l'esempio più citato di cuccioli teneri e indifesi, e benchè possano essere dispettosi di solito riescono a farsi perdonare più facilmente dai padroni umani rispetto agli adulti; il loro classico atteggiamento è quello di giocare con un gomitolo di lana. Parlando di gatti antropomorfi abbiamo soprattutto la Cat Girl, la quale può essere dolce e attraente (allora sarà di solito bianca) oppure sensuale e astuta (in questo caso spesso nera) a seconda degli autori; le ragazze-gatto sono particolarmente comuni negli anime e nei manga.
Lupi: Sono tra gli animali che hanno maggiormente popolato l'immaginario umano. Possono essere malvagi e pronti all’assassinio oppure maestosi e belli, a seconda di dove o quando la storia fu scritta. Se cattivi, allora la loro vittima predestinata sarà di solito una pecora o un agnello. Possono essere “lupi solitari” oppure fortemente leali al loro branco. Di solito associati ai paesi freddi (ma nella realtà vivono anche in luoghi più caldi, come in India). Un altro classico cliché associato ai lupi è quello del Lupo Mannaro. Dopo essere stati dipinti per secoli come "le bestie più malvage della terra" i lupi stanno ottenendo ormai da un po' di anni una vera e propria rivalutazione pubblica, e oggi sono tra gli animali più usati come "specie carismatiche" dalle associazioni ambientaliste.
Volpi: Da sempre simbolo di astuzia. Sebbene della famiglia dei Cànidi, ricordano un po' una via di mezzo tra un cane e un gatto nell'aspetto e nel comportamento, quindi anche il loro clichè è una sorta di mescolanza tra questi ultimi. Nelle favole sembrano passare il tempo a imbrogliare gli altri animali. Sono anche presentate come pragmatiche e confidenti in sé stesse. Spesso sono anche sensuali: in questi caso sono frequentemente femmine, come i gatti. Possono essere eroiche o cattive a seconda del paese di provenienza dell’autore, ma adoranosempre mangiare le galline. (Nella realtà mangiano più roditori che pollame).
Coyoti / Sciacalli: Parenti stretti del lupo, ma anche piuttosto simili alle volpi per la loro piccola taglia, vengono però spesso citati insieme con le iene (vedi sotto); tendono quindi ad unire in sè i clichè di tutti questi animali. Vengono presentati come astuti e imbroglioni (anche se i loro piani possono ritorcersi contro di loro). Al pari delle iene vengono descritti come dei mangiacarogne privi di coraggio (in particolare gli sciacalli, i quali tendono ad apparire ancora più crudeli delle iene stesse). Ma nella realtà questi animali sono coraggiosi e ottimi genitori, e sono più attivi predatori che "spazzini". L'ululato del coyote simboleggia spesso il Far West.
Iene: Nonostante l'apparenza non sono parenti dei lupi o degli sciacalli, ma formano un gruppo a sè stante, distinto rispetto ai Canidi. Praticamente interpretano il ruolo della Iena; ridono come maniache senza una ragione, o in alternativa per sbeffeggiare il prossimo, o anche per manifestare letizia davanti alle disgrazie degli altri (nella realtà la loro "risata" non ha assolutamente questi significati, attribuitigli dall'uomo). Possono essere presentate sia come degli innocui barzellettieri sia come la versione animale del Clown Malvagio. In seguito alla recente riabilitazione del Lupo Cazzuto, le iene sono forse rimasti gli unici grandi mammiferi ad essere ancora oggi presentati in maniera sempre negativa (salvo sovversioni). Tuttavia le iene reali sono predatori coraggiosi e agili come tutti gli altri, anzi, spesso sono coraggiose al punto da esser gli unici carnivori della savana in grado di tener testa ai leoni.
Leoni (maschi): Da sempre simboli di coraggio, orgoglio e potenza. Spesso presi come emblema di nazioni e imperi o come simboli religiosi, come le aquile (vedi la sezione Uccelli). Ritenuto in cima alla sua catena alimentare, il leone è storicamente denominato il “Re della Foresta” (nonostante non viva in questo ambiente) o persino il "Re degli Animali" (molti sostengono che questo titolo sia stato usurpato all'Elefante o alla Tigre). Ma può anche essere presentato come borioso, arrogante e/o pigro (si dice che il leone maschio passi 20 ore al giorno a dormire nella Vita Reale). Spesso è letteralmente il "governante" del proprio territorio, a volte giusto e magnanimo, a volte tirannico e sanguinario (il Re Leone ci presenta entrambe le versioni). Le leonesse tendono ad essere rappresentate più simili alla Tigre o alla Pantera. Simboli dell'Africa, si ritiene comunemente che i leoni vivano solo qui: in realtà di leoni ce ne sono anche in Asia (benché oggi siano rarissimi), e nell'antichità erano presenti persino in Grecia.
Tigri: Un recente sondaggio ha rivelato essere la tigre "l'animale più amato del mondo", persino davanti al cane che occupa il 2° posto; probabilmente perchè agli occhi dell'uomo unisce il carisma del potente cacciatore con le idee di bellezza e fierezza. La tigre è però sempre stata anche citata come "la più feroce delle belve", e nelle storie di animali è tradizionalmente un assassino esotico e senza scrupoli, che ispira terrore al solo incontrarlo; a volte è definita l'unico felino mangiatore di uomini (ma nella realtà le tigri "mangiauomini" sono rarissime, e dei man-eaters possono anche esser presenti tra i leoni e i leopardi). Comunque, il fatto che attualmente sono in via d'estinzione le rende sempre più spesso eroiche, nonché un esempio tipico di vittime innocenti della nostra stupidità. Tra i simboli più noti dell'India; comunque sempre collocate in ambienti tropicali (ci sono tigri anche in Siberia!). Spesso vittime di Natura Nel Posto Sbagliato, tanto che la frase "lo sai che le tigri non vivono in Africa?" è quasi un tropo a sè stante. Le famose "tigri bianche" sono solo una variazione di colore rarissima del normale animale.
Leopardi o Pantere  : Presentati in modo simili alle tigri, ma astuti piuttosto che potenti; in particolare, abili ad arrampicarsi e a tendere agguati furtivi strisciando nell’erba. Le pantere nere tendono ad essere presentate come estremamente feroci e temibili (in realtà non sono altro che leopardi casualmente nati con il mantello nero, e non differiscono in nulla dalla "normale" variante maculata. Questa loro fama è unicamente dovuta al loro colore.) I leopardi dei cartoni animati spesso emettono il "soffio" caratteristico del puma, ma quelli reali ruggiscono come tutti i Panthera. I Giaguari e i Puma (questi ultimi detti anche Coguari), nonostante abbiano numerose differenze rispetto ai leopardi non differiscono sostanzialmente da questi ultimi nel loro clichè (tanto da essere spesso anch'essi chiamati "pantere" nei media).
Ghepardi: Anch'essi sono spesso confusi con i leopardi, ma sono anche famosi per essere veloci come il fulmine. Nella realtà, leopardi e ghepardi sono animali molto diversi, pur essendo entrambi della famiglia dei Fèlidi; inoltre i ghepardi sono molto meno aggressivi e possono essere facilmente addomesticati.
Linci: Viste come versioni nostrane di tigri e pantere, ma al tempo stesso simili ai gatti (ai quali sono molto più affini): quindi il loro clichè tende ad essere intermedio tra le due categorie. Si sono sempre attribuite loro capacità visive straordinarie, da qui l'associazione con le idee di grande perspicacia e di imprendibilità. Nota però che le vere linci sono animali poco più grandi di un gatto domestico e sono del tutto innocue per l'uomo.
Orsi: Senz'altro sono tra gli animali che si prestano maggiormente ad essere umanizzati, per via della postura eretta che possono assumere, e delle loro movenze. La loro reputazione tende a variare a seconda del lato dell'oceano in cui la storia è stata scritta. Se l'autore è nordamericano, facilmente saranno pronti all'ira e potentemente feroci se provocati (in particolare il Grizzly); questo accade di frequente quando li svegli dal loro letargo (di solito passato in una caverna). Ma vengono anche regolarmente presentati nella maniera opposta, dolci e affettuosi (per via degli orsacchiotti di peluche) e coraggiosi. Buoni o cattivi, comunque vanno sempre pazzi per il miele. Spesso appaiono piuttosto semplicioni e facili da raggirare (nella realtà invece sono molto intelligenti), e sovente anche più "panciuti" di quanto non siano veramente. Gli orsi bianchi non hanno sostanziali differenze nella loro immagine, a parte la resistenza alle avversità del proprio ambiente. Una curiosità: i popolari orsacchiotti di peluche non sono ispirati all'orso bruno come viene fatto di pensare, bensì all'orso nero (la specie più diffusa di orso in Nordamerica).
Panda: Divenuti famosi soprattutto dopo essere stati scelti come simbolo del WWF nel 1961, i panda (più precisamente i panda maggiori) sono sempre presentati come teneri e coccoloni (per via del loro aspetto). "Obesi"; NON vorresti un panda seduto su di te. Sembrano anche piuttosto sedentari, e vengono di solito ritratti in posizione "seduta" mentre si sgranocchiano il loro bambù. Simboli dell’ambientalismo e dell’amore per la natura; impossibile non pensare a loro se sei un animalista.
Procioni: Tra i mammiferi nordamericani più noti, ricordano un po' il gatto e un po' la volpe e il tasso. Di solito presentati come astuti, imbroglioni ed esperti nel furto (per via della loro mascherina “da bandito” sulla faccia), e allo stesso tempo simpatici e graziosi. Chiamati anche orsetti lavatori perchè adorano lavare il cibo in acqua (è controverso se questo sia verooppure no).
Tassi: Nonostante appartengano alla stessa famiglia delle donnole (i Mustèlidi) assomigliano più a piccoli orsi o a procioni. Normalmente vengono presentati come dei solitari dalla scorza dura e che vivono appartati, ma di animo gentile. “La mia casa è il mio castello”. Possono però anche essere mostrati come testardi e combattivi.
Ghiottoni: Grandi Mustelidi simili a piccoli orsi, abitatori del Grande Nord, vengono spesso descritti come predatori incredibilmente feroci e coraggiosi, capaci di sconfiggere qualsiasi animale del loro ambiente, anche i più grandi. Sono molto rappresentati nel folclore nordeuropeo e canadese.
Lontre: Questi Mustelidi acquatici, spesso confusi con le foche (vedi oltre), hanno un'immagine abbastanza simile a queste ultime, tanto da poter essere considerate i loro equivalenti d'acqua dolce (alcune specie vivono anche/solo in mare però): quindi saranno agili, graziose e giocherellone.
Puzzole (o meglio, Moffette americane): Frequenti nei cartoni animati, avendo un aspetto grazioso sono di solito mostrate come gentili innocenti che camminano senza timore essendo ben consapevoli di quanto le loro abilità difensive siano rispettate. Tuttavia, in finzione le puzzole possono produrre costantemente il loro odore senza rendersene conto (Pepè Le Pew è il probabile Archetropo). Nella Vita Reale le moffette spruzzano il loro liquido maleodorante solo quando sono in grave pericolo. Le vere puzzole (europee) sono in realtà animali molto diversi, essendo Mustelidi assai più simili alle donnole (vedi sotto).
Donnole / Faine: Nonostante siano tra i mammiferi più graziosi d'aspetto, Donnole, Faine, Ermellini e Furetti vengono quasi sempre presentati in maniera negativa, come dei ladruncoli scaltri, subdoli, una sorta di via di mezzo tra le Volpi e i Ratti, e particolarmente esperti nel razziare pollame. Possono persino essere definiti "assetati di sangue". Sono quindi, insieme ai ratti, una delle poche eccezioni alla regola di Bello Uguale Buono di Quanto Conta Un Non Bello. L'Ermellino (o meglio, la sua variante invernale dal mantello candido) può però anche simboleggiare purezza e prestigio (il classico mantello dei re di Francia era d'ermellino), e in realtà la famiglia dei Mustelidi comprende molti classici animali da pelliccia, il più noto dei quali è il visone. Il Furetto, variante domestica albina della Puzzola europea, viene oggi tenuto spesso come animale da compagnia nella Vita Reale, ed è la principale fonte d'ispirazione di un tropo positivo riguardante questo gruppo: la Donnola Mascotte.
Manguste: Assomigliano vagamente alle donnole, ma questa volta non appartengono ai Mustelidi. A differenza delle donnole, vengono presentate come graziosi ed eroici difensori degli innocenti (Rikki-Tikki-Tavi è probabilmente il Archetropo). Se abbinate ad un nemico specifico, sarà quasi sempre un serpente, di solito un cobra: tale scontro viene spesso visto come la lotta tra il Bene e il Male, per via della simbologia tradizionale del serpente. Ma nella Vita Reale le manguste sono aggressive e poco adatte come animali da compagnia, inoltre raramente lottano contro i cobra in natura
Ratti: Essendo i più nocivi tra i mammiferi infestanti delle abitazioni, i ratti sono quasi sempre dipinti in maniera molto negativa, come personaggi detestabili, astuti ma codardi, costituendo così un'altra eccezione alla regola del Bello Uguale Buono di Quanto Conta Un Non Bello. Spesso però questo tropo viene volutamente invertito: allora il personaggio-ratto sarà il più gentile/eroico di tutti. Fatto non sorprendente, siccome un ratto medio è più intelligente, amichevole, e un animale da compagnia molto migliore di un topolino. Spesso vengono anche associati con il sudiciume e le malattie, in particolare la peste. Sono anche molto esperti del mondo criminale, e spesso sono ladri o gangsters che vivono nei bassifondi di una città, con tanto di facce sfregiate e sigari in bocca. Buoni o perfidi che siano, i ratti appaiono sempre come dei tipi tosti che riescono a cavarsela sempre, a differenza dei topi (vedi sotto). Da notare ancora che in finzione non viene mai fatta una differenza tra il "Surmolotto" (o Ratto di Chiavica) e il "Ratto Nero", le due specie di ratti viventi accanto all'uomo.
Topi: Ratti e topi vengono spesso confusi nella Vita Reale, ma in finzione hanno ruoli molto diversi: essendo molto più piccoli, i Topolini delle case appaiono quasi sempre come personaggi amabili e innocui (sebbene possano comunque spaventare lo stesso le massaie). Il Topo è senz'altro l'animale più comunemente usato come protagonista nelle storie, grazie a Walt Disney e al suo Mickey Mouse. I topi dei cartoni tipicamente vivono nella classica "tana nel muro" ad entrata tondeggiante, e spesso sono eroici al punto da mettere in ridicolo nemici molto più grandi di loro (in particolare gatti). Un altro ritratto molto comune li vuole secchioni e libreschi, viventi in biblioteche o librerie, e portano sovente Occhialoni Da Secchione; comunque il formaggio sarà sempre il loro piatto preferito (nella Vita Reale mangiano in realtà un po' di tutto). Altre varietà del "topo" hanno immagini più specifiche: i cosiddetti "topi campagnoli"  amano una serena vita agreste e spesso sono umanizzati in contadini. Mentre i "topolini bianchi" da gabbia (semplici varietà albine del topo delle case) sono più amichevoli e familiari, con ruoli simili a quelli dei Criceti/Porcellini d’India (sotto); quelli di laboratorio tentano sempre la fuga.
Conigli: Agli occhi di molti sono le incarnazioni viventi del batuffolo di pelo da coccolare, tanto che spesso vengono presi in giro proprio per questo. Simboli di dolcezza e timidezza, nei cartoni sono però spesso dei Trickster Karmici per autodifesa, come Bugs Bunny. Proverbiali anche per il loro moltiplicarsi ad un ritmo folle. Quando li si associa un cibo, questo sarà la classica carota (ma nella realtà i conigli si nutrono soprattutto di erba). Spesso li si vede saltellare su due zampe come canguri, probabilmente perchè così sembrano più umani, ma in realtà com'è noto i conigli saltano su tutte e quattro... Però, se il vostro film o cartone viene dall'Australia, sarà difficile che vedrete un coniglietto nella classica versione "amabile"...Ricordiamo che esiste anche il tropo del Coniglio Assassino.
Lepri: Spesso confuse con i conigli, devono buona parte del loro clichè alla nota favola in cui gareggiano con la Tartaruga perdendo la sfida. In generale per le lepri valgono le stesse cose dette per i conigli, ma tendono ad essere più indipendenti e un pochino misteriose, persino magiche. Da sempre citate per essere tra le prede preferite dai cacciatori umani. Infine abbiamo la Lepre Marzolina fuori-di-testa, da un modo di dire inglese "matto come una lepre di Marzo". E' anche da notare che Bugs Bunny non è in realtà un coniglio come molti pensano, ma una specie di lepre tipica dei deserti americani, il Jack-Rabbit. Nota anche che conigli e lepri non sono roditori scientificamente parlando, ma sono comunque loro stretti parenti.
Criceti / Porcellini d’India:  Versioni casalinghe, docili e pulite di topi e ratti, quindi teneri ed affettuosi. I criceti sono molto usati negli anime giapponesi. Le cavie  possono essere ancora oggi citate per essere stato il classico animale da esperimento, ma siccome oggi i biologi usano sempre e solo certe varietà addomesticate di ratti, questo è forse ormai un Tropo Discreditato. A questo punto però viene da chiedersi il perchè di tale cambiamento: molti sospettano che sia l'ennesimo caso di Quanto Conta Un Non Bello della Vita Reale: siccome le cavie sono amate dal popolo quest'ultimo protesta vivamente quando gli scienziati le usano nelle sperimentazioni mentre gli "odiosi" ratti sarebbero considerati delle "vittime sacrificabili"... a dispetto del fatto che cavie e ratti sono probabilmente alla pari per sensibilità al dolore.
Scoiattoli: Forse i mammiferi più amati dei nostri boschi nella Vita Reale, gli scoiattoli della finzione, benchè graziosi e agili, sono spesso rappresentati come personaggi non-così-adorabili, spesso furbi, dispettosi e litigiosi, comunque sempre agitati e mai fermi se non per poco tempo. Uno dei loro passatempi preferiti sembra essere quello di tirare delle noci o ghiande dal loro ramo all'insaputa dell'ignaro passante, oppure di fare i dispetti ai villeggianti mentre fanno il picnic. Possono però anche essere presentati come creature innocenti che cercano solo di procurarsi un po' di cibo per l'inverno, e comunque finiscono quasi sempre per essere perdonati. Gli scoiattoli "tipici" dalla coda lunga vengono tipicamente ritratti seduti su un ramo mentre sbocconcellano una nocciola tenuta tra le mani (mentre nella vita reale sono onnivori); i Tamia o Chipmunks (Cip e Ciop per intenderci), tipici del Nordamerica, vengono spesso confusi con i veri scoiattoli, ma in realtà hanno abitudini abbastanza diverse (per esempio vivono quasi sempre al suolo).
Marmotte / Ghiri: Due roditori molto diversi tra loro, ma con un'immagine simile. Praticamente considerati l'esatto contrario degli scoiattoli: tanto questi sono iperattivi, quanto loro sarebbero pigri e dormiglioni (questa fama è derivata dal loro profondo letargo, tanto che possono essere manipolate senza che si sveglino: ma quando non sono in letargo sono in realtà attivissimi). Appaiono comunque altrettanto graziosi quanto gli scoiattoli. La marmotta è anche uno degli animali più noti delle Alpi. Tuttavia, le famose "Giovani Marmotte" sono chiamate così da una specie nordamericana che vive in pianura.
Castori: Sono ritenuti i grandi lavoratori del mondo dei mammiferi: esperti taglialegna, costruttori e trasportatori fluviali, sempre con un'aria di un muratore pratico, serio e privo di vanità personale, tutt'al più un po' goffi. Spesso indossano una casacca da operaio e/o possiedono un kit da falegname. Comunque, sempre con enormi incisivi superiori sporgenti, tanto da essere spesso costretti a pronunciare le "S" come "F".
Lemming: Piccoli roditori della tundra artica, sono famosi per le loro migrazioni in massa. Il loro cliché è piuttosto simile a quello delle pecore (sopra), ma con una maggior enfasi nel seguire senza esitazione pratiche popolari “auto-distruttive”. Cioè, alla classica domanda “se tutti saltano dal ponte, tu lo faresti?”, un lemming risponderebbe entusiasticamente “Sì!”. Nota che la storia dei lemming che si tuffano in mare dalle scogliere per tentare il suicidio è in realtà una leggenda urbana, largamente alimentata da uno storico documentario della Disney in cui dei lemming vennero forzati a cadere da una rupe e filmati come se fosse una scena spontanea.
Porcospini / Ricci: Attenzione: porcospini e ricci sono animali completamente diversi. I porcospini (ossia le istrici di Europa, Asia e Africa, e gli ursoni del Nordamerica) sono roditori, mentre i ricci sono insettivori, parenti dei toporagni e delle talpe (vedi sotto); tuttavia condividono lo stesso clichè. Come le puzzole, vengono presentati come tipi tranquilli che non hanno paura di andare in giro sapendo di essere ben protetti. Le istrici, avendo (a torto) la fama di lanciare i loro aculei, tendono ad essere presentate più suscettibili e scontrose, mentre i ricci, che si chiudono a palla, tendono ad apparire più timidi e teneri, ma possono essere anche visti, al pari delle manguste, come coraggiosi difensori del debole, per la loro fama di uccisori di vipere (ma nella Vita Reale ciò accade raramente). Possono anche essere usati come "palle" letterali in giochi di squadra. Siccome i ricci e le istrici vivono solo in Europa sarà difficile che li vediate nei cartoni animati USA; se vedete un piccolo mammifero spinoso in questi cartoons, sarà quasi certamente il Porcospino americano o Ursone.
Talpe: Spesso immaginate come lente e goffe, in realtà questi animali sono velocissimi nello scavare le loro gallerie. Quelle antropomorfe sono di solito tarchiate e di bassa statura, ma intelligenti e dalla mente tecnica, spesso con uno speciale talento nello scavo e nell’ingegneria in generale. Saranno sempre miopi, spesso in possesso di Occhialoni Da Secchione che le fanno apparire piuttosto "fuori moda"; naturalmente se li perdono vanno in crisi. Molti pensano che le talpe siano grandi come ratti, ma in realtà sono poco più grandi di un topolino. Si tratta anche di uno dei pochi animali dei cartoons americani ad essere modellato (una volta tanto) su una specie europea (le talpe americane presentano alcune differenze d'aspetto e di comportamento rispetto alle nostre). Una curiosità: il nome "talpa" in lingua spagnola viene tradotto in...."topo".
Pipistrelli: Pochi altri animali sono ancora oggi tanto calunniati come i pipistrelli, nonostante il loro grandissimo interesse zoologico come unici mammiferi aventi il dono del volo, la loro importanza ecologica e economica (indirettamente salvano molte vite umane ogni anno divorando gli insetti nocivi o, nei tropici, anche impollinando piante coltivate), e la loro enorme varietà (su 4000 specie di mammiferi esistenti 900 sono pipistrelli!) Naturalmente i chirotteri della fiction sono assetati di sangue e il più delle volte malvagi. Ma possono anche essere presentati come leali e orientati verso la famiglia. Un terzo ritratto li vede eccentrici o totalmente insani, probabilmente a causa del loro grave disorientamento alla luce del sole. Simboli della notte, in fiction amano sempre i luoghi oscuri e/o abbandonati come grotte, ruderi e vecchi castelli (anche se in realtà diverse specie nidificano negli alberi). Di solito dipinti come molto brutti (mentre nella Vita Reale possono essere graziosissimi.) Spesso erroneamente ritenuti ciechi, li si vede spesso anche sbattere contro muri e pareti o impigliarsi nei capelli (ancora una volta la realtà è diversa: grazie al loro "sonar" possono evitare tutti gli ostacoli). Le "ali di pipistrello" sono da secoli attribuite ai diavoli e ai draghi, e in tempi moderni, anche ai preistorici Pterosauri.
Canguri: Eterni simboli dell'Australia. Non sempre vengono antropomorfizzati), ma quando accade, saranno facilmente degli esperti pugili, spesso con guantoni da boxe. Sembrano che piaccia loro trasportare chiunque nella sua borsa (cosa impossibile nella vita reale: il marsupio non è una comoda borsetta portaoggetti, è mucosa al suo interno!). I canguri dei fumetti hanno sempre il marsupio, mentre nella realtà solo le femmine lo hanno. Inoltre conoscono soltanto il salto bipede come andatura, mentre nella realtà possono anche muoversi su quattro zampe (o meglio, su quattro zampe più la coda). Nella Vita Reale ne esistono molte specie, ma quelli delle fiction sono di solito ispirati alle specie più grandi, in particolare il "canguro rosso".
Koala: La mascotte degli australiani, per via del suo aspetto da orsetto di peluche. Di solito appaiono come tipi teneri ma piuttosto immobili, perennemente aggrappati a un ramo verticale di eucalipto; al punto di far pensare che passino la vita a dormire.... in alternativa, possono essere dipinti come sbruffoni e litigiosi (un po’ più vicino alla realtà).
Scimmie: Il posto che questi animali hanno nella cultura umana è molto particolare e richiederebbe un lungo discorso a sè, essendo questi i nostri "parenti" biologici, più vicini a noi che a qualunque altro mammifero. Possiamo comunque dire che nella storia umana le scimmie hanno spesso occupato i limiti estremi della nostra scala della natura, sempre per la loro somiglianza con noi: nell'antichità europea erano di solito esseri orribili e demoniaci, spesso modello per i dipinti di Satana; nei paesi orientali sono tradizionalmente creature sagge e altruiste (e in India sono più sacre delle proverbiali vacche); mentre nella cultura moderna occidentale hanno molte immagini diverse. Possono essere citate come simbolo della Teoria dell'Evoluzione ("l'uomo discende dalla scimmia" è ormai una frase fatta); possono essere viste come una parodia dei tratti tipici dell'umanità (di solito quelli peggiori); se giudicate con un metro umano possono finire citate per la loro "goffaggine" e "bruttezza"; spesso sono anche simbolo di imitazione stupida e storpiata. Oppure, come in fiction, sono clown che fanno smorfie con la bocca, si grattano la testa, emettono versi ridicoli, si rimpinzano di banane e passano il tempo a fare dispetti idioti a chicchessia per puro hobby. Nonostante tutto ciò, la maggior parte delle storie moderne le presenta come creature vivaci, curiose e intelligenti, benevole e, in conclusione, simpatiche. Spesso sono presentate come un unico tipo animale (se non è così, tendono comunque a venire confuse tra loro), mentre in realtà ne esistono centinaia di specie molto diverse per forma e dimensioni, e nessuna mangia solo frutta! Gli scimpanzé vengono sempre inseriti in questo gruppo (mentre in realtà sono più affini a NOI e ai gorilla che alle scimmie "classiche"): la loro immagine pubblica è perciò sostanzialmente simile a quanto detto sopra. Infine, un errore frequente è di mostrare scimmie con coda prensile in Africa o in Asia, poichè in realtà sono tipiche del Sudamerica.
Gorilla: Sono gli unici primati (a parte gli umani) ad avere un clichè distinto rispetto a quello generico di "scimmia". In particolare, si distinguono per avere un’immensa forza. Anch'essi adorano le banane (nella realtà mangiano sedano selvatico, bambù e cose simili). Un tempo rappresentati come colossi brutali che battendosi il petto distruggono tutto quello che incontrano (anche se in questi casi di solito nascondono un animo buono, e hanno un debole per le belle ragazze umane), spesso soprannominati King Kong dal nome dell' Archetropo. Oggi però tendono ad essere presentati come i giganti gentili simili alla realtà. Spesso vengono anche immaginati aventi una dignità malinconica, come se gli autori assumessero che essi sappiano che la loro specie si sta estinguendo. Un errore comune è quello di vederli volteggiare sui rami come acrobati, mentre in realtà sono troppo pesanti per farlo e vivono quasi sempre a terra. E ancora, di solito vengono ingigantiti fino ad essere più alti di un uomo (in realtà sono un poco più bassi di noi anche quando eretti).
Oranghi: Appaiono a metà strada tra i Gorilla e le "Scimmie", quindi avranno la forza e la determinazione dei primi e l’agilità, la comicità e la natura dispettosa delle seconde. Spesso presentati più pericolosi di quello che sembrano (anche se nella Vita Reale sono molto più pacifici, ad esempio, degli scimpanzè). Interessante notare che un tempo tutti i grandi primati antropomorfi venivano identificati come oranghi: gli scimpanzè e soprattutto i gorilla vennero riconosciuti come specie distinte solo in seguito (i gorilla sono stati scoperti solo nel XIX secolo).
Foche: Simpatiche e giocose. Appaiono adorabilmente goffe a terra, ma con una grazia mozzafiato in acqua, cosicchè vengono spesso associate con la magia del mare. Sovente vengono mostrate come "animali da compagnia" degli esquimesi nei cartoons ambientati nell'Artico (e a tal proposito, è da ricordare che molte specie di foche non vivono tra i ghiacci!). Se viventi in un circo (queste però sono otarie e non vere foche), allora sono dei clown, e tipicamente tengono una palla in equilibrio sul naso oppure suonano trombette. Si pensa che mangino soltanto pesci, mentre nella Vita Reale alcune specie possono anche essere predatori di uccelli e talvolta di altre foche. I trichechi, anch'essi membri di questo gruppo, hanno alcune differenze nel loro stereotipo (vedi sotto).
Trichechi: Anch'essi simpatici, allegramente grassi, e solitamente benevoli (mentre nella Vita Reale possono essere aggressivi tanto da essere temuti dagli Inuit). Tuttavia, a differenza delle "giocose" foche i trichechi vengono dipinti come tipi dignitosi, sono sempre maschi e hanno sempre baffoni a cespuglio, ma stranamente sono spesso mostrati senza le loro zanne. Ancora più stranamente, gli Elefanti Marini, nonostante siano ancora più grandi dei trichechi, vengono quasi sempre mostrati solo nei documentari.
Lamantini o Vacche di mare: Apparentemente simili ai trichechi (ma in realtà del tutto diversi) sembrano delle versioni più tropicali di questi ultimi ma appaiono ancora più simpatici per via del loro nuotare tranquillo e rilassato e della loro alimentazione vegetariana.
Delfini: Da sempre tra gli animali più ammirati e decantati; sicuramente le creature del mare di gran lunga più popolari, costantemente ai primi posti nelle preferenze della gente (nel già citato recente sondaggio hanno occupato il 3° posto dopo la Tigre e il Cane). Non c'è molta varietà nella loro rappresentazione nei media: saranno sempre giocosi, allegri, aggraziati, con un'aria sempre sorridente e con un'intelligenza non comune (quest'ultimo aspetto è Vero In Televisione. I delfini hanno davvero un'intelligenza formidabile). Considerati gli "angeli del mare", sempre felici di fare del bene al prossimo, in particolare salvare naufraghi e aiutare i protagonisti umani nelle loro missioni. Non sono (nè saranno probabilmente) mai rappresentati come i tipi violenti che possono essere realmente. Sono gli animali acquatici citati più frequentemente per non essere pesci, tanto che la frase "i delfini sono mammiferi, non pesci!" costituisce quasi un tropo a sè. La specie utilizzata è, quasi senza eccezioni, il Tursiope (per intenderci, Flipper); ironicamente questo è uno dei tipi di delfino più aggressivi, ed è meno snello, meno acrobatico e anche meno colorato di altre specie come il Delfino comune o le Stenelle.
Orche o Balene Assassine: Il predatore più potente dell'oceano, capace di uccidere in branco persino una Balenottera Azzurra di 30 m, è a dispetto del nome la specie più grande di delfino. Alcuni la considerano la versione acquatica dei lupo, con una simile immagine pubblica. E come il lupo, ha ottenuto una recente rivalutazione nei media: un tempo descritta come il "terrore dei mari" (a volte confusa con gli squali), oggi tende ad essere presentata come un gigante intelligente e tutto sommato benevolo (le orche della Vita Reale sono intelligenti e facilmente addestrabili come gli altri delfini).
Balene: Animali leggendari le balene. Le loro dimensioni spesso immense (bada bene, superiori a quelle di qualsiasi dinosauro scoperto o ancora da scoprire  ) e il loro comportamento un tempo quasi sconosciuto ha sempre circondato di meraviglia e di terrore la loro immagine. Oggi ne sappiamo molto di più su di loro; sappiamo ad esempio che sono del tutto inoffensive per l'uomo perchè si nutrono di organismi minuscoli (e comunque hanno la gola troppo stretta per ingoiarci); sappiamo che sono molto intelligenti e ottimi genitori; sappiamo che molte specie sono in via d'estinzione per colpa nostra; quindi, non deve stupire che oggi le balene siano di solito presentate come creature gentili e sagge, e che il famoso Moby Dick che distrugge la nave Pequod nel libro viene oggi riabilitato come un caso di pura autodifesa. Un tempo però, gli uomini non sapevano tutte queste cose: quindi non dobbiamo meravigliarci se un tempo le balene erano dipinte come mostri marini terrificanti, divoratori di naufraghi e persino di navi. E comunque esiste almeno una specie di grande cetaceo, il Capodoglio, che potrebbepotenzialmente ingoiare una barca intera, poichè ha una gola molto ampia ed enormi denti al posto dei fanoni delle altre specie: quest'ultima è la specie a cui apparteneva Moby Dick. Non si tratta solo di una leggenda, ci furono casi di navi affondate da capodogli; oggi però sappiamo che lo fecero esclusivamente come reazione agli arpioni dei balenieri. In fiction le balene tendono di solito ad assomigliare ad un tipo generico di grande cetaceo, spesso a metà tra un capodoglio, una balenottera o qualche altra cosa, magari addirittura uno squalo. Ingoiano tonnellate di pesce in un sol boccone, viste da dentro sembrano caverne con tanto di costole e vertebre in rilievo, spruzzano acqua invece che aria, e spesso i prigionieri riescono a sfuggire attraverso il loro sfiatatoio. Ovviamente i documentari ci raccontano una realtà abbastanza diversa: ad esempio, nelle balene le vie respiratorie sono separate da quelle alimentari (un'eccezione tra i mammiferi), il che rende impossibile l'uscita dallo sfiatatoio di una preda ingerita. Infine, bisogna notare che il termine "balena" così come viene usato comunemente è impreciso, poichè indica genericamente qualunque cetaceo di grandi dimensioni.
Uccellini canori: Più correttamente detti Passeriformi, sono considerati per tradizione i simboli della gioia di vivere e della serenità, e spesso nella Vita Reale ci sembra che esistano apposta per renderci un po' più piacevole la vita. Nei media i vari Passeriformi vengono di solito confusi tra loro, e nei cartoni animati tendono ad assomigliare tutti a dei passeri con colori a tinta unita di solito brillanti. Quando sono rinchiusi in gabbia vengono sempre immaginati come infelici per aver perduto la loro libertà (in particolare il canto del canarino viene spesso descritto come "triste"). Possono persino essere presi come simboli dell'anima umana. Tuttavia, nella Vita Reale gli uccelli cantano per scopi territoriali e riproduttivi, non per manifestare la loro felicità.
Passeri: Gli uccellini per eccellenza. Di solito rappresentati come personaggi allegri, agili e graziosi, amanti della semplicità, ma anche sorprendentemente resistenti nell'affrontare le avversità (siano esse i gatti o la crudezza dell'inverno), al punto da farsi perdonare il fastidio che possono arrecare, ad esempio, nei campi (visto che si nutrono soprattutto di semi). Possono però anche essere visti come pettegoli e litigiosi.
Rondini: Probabilmente gli uccelli più amati da sempre. Tradizionali annunciatrici della primavera e portatrici di notizie liete, nella Vita Reale si rendono anche utili perchè ripuliscono le stalle dagli insetti che tormentano il bestiame. Sono anche un simbolo di fedeltà al proprio luogo natio, per la loro capacità di ritornare nel luogo di origine dopo i loro lunghissimi viaggi. E' interessante notare che già gli antichi greci consideravano le rondini con rispetto e ne vietavano la caccia.
Pettirossi: Il pettirosso è un altro uccelletto molto amato, un visitatore invernale dei giardini che porta una nota di colore in questo periodo; quindi, è spesso associato col Natale. Alcune storie popolari li vogliono tanto altruisti da arrivare a sacrificare la propria vita. Ma i pettirossi della Vita Reale sono in realtà uccelli poco socievoli e molto aggressivi nel difendere il proprio territorio. Una curiosità: il famoso "pettirosso" di Mary Poppins non è in realtà un vero pettirosso bensì un uccello parente nordamericano del nostro merlo; da quelle parti è un visitatore comune dei giardini, altrettanto popolare e apprezzato per il suo canto come il merlo nostrano.
Corvi: Nonostante vengano spesso associati ai rapaci, i Corvi e le Cornacchie sono in realtà dei grossi Passeriformi. La loro immagine è molto variabile nella cultura popolare: possono essere visti come sinistri annunciatori di morte, personaggi saggi e altruisti, devastatori dei campi ma anche alleati dei contadini, e nella Vita Reale possono essere addomesticati per la loro intelligenza, tanto da poter imparare a pronunciare qualche parola proprio come i pappagalli. Il loro colore nero e il fatto di essere anche degli "spazzini", però, li fa associare in molti racconti con situazioni oscure e inquietanti. Buoni o cattivi che siano, i corvi sono comunque sempre dei tipi tosti, un po' l'equivalente volante dei ratti; proprio come questi ultimi possono essere presentati come gangsters, talvolta con un sigaro in bocca. Un errore comune è di dipingerli con il becco giallo, come del resto accade a tutti gli uccelli. Inoltre saranno sempre col piumaggio totalmente nero, mentre nel mondo reale alcune specie sono in parte nere e in parte grigie.
Gazze: Parenti strette dei corvi, ma più vivaci ed eleganti, le gazze vengono quasi sempre citate per essere "ladre" per eccellenza, più precisamente per la loro attrazione verso oggetti lucenti che usano portare nel nido. Tuttavia, nella Vita Reale le famose "gazze ladre" erano soprattutto individui addomesticati e addestrati proprio per questo scopo. Possono anche venire descritte come tipe ciarliere e/o pettegole, analogamente ai corvi.
Picchi: Non sono molto caratterizzati nei racconti: sostanzialmente si limitano a scavare buchi con il becco su tutto quello che trovano (nella vita reale scavano il legno di alberi morti o morenti per trovare cibo, costruire il nido oppure comunicare con i loro simili).
Cuculi: Noti più per la loro voce che per il loro aspetto, i cuculi possono essere visti come annunciatori della primavera (essendo dei migratori), oppure come un simbolo delle donne che segretamente fanno sì che i loro mariti allevino i bambini di un altro uomo (i cuculi reali depongono le loro uova nei nidi di altri uccelli). E naturalmente, escono fuori dagli orologi a cucù.
Colombi: Sono considerati un po' l'equivalente dei conigli tra gli uccelli: quindi, teneri e carezzevoli, ma anche associati con l'amore romantico (per via del loro tipico comportamento di coppia). Quelli viaggiatori saranno messaggeri di liete notizie (soprattutto d'amore), benevoli, altruisti e persino eroici. Nella Vita Reale i colombi "torraioli" (ossia quelli tipici degli ambienti urbani) possono però essere visti come invadenti dagli abitanti delle grandi città, a causa dell' "inquinamento" che provocano con i loro escrementi. Molte persone sostengono anche che sono stupidi, forse per via del loro modo di camminare in mezzo alla gente, lento e privo di timore (ma recenti ricerche hanno dimostrato che sono in realtà tra gli uccelli più intelligenti, capaci di contare i numeri e persino di riconoscersi allo specchio esattamente come gli scimpanzè). I colombi bianchi (detti comunemente "colombe", anche se "colomba" nella nostra lingua indica solo la femmina di questo uccello) hanno alcuni aspetti aggiuntivi nella loro immagine: da tempi immemorabili vengono associati con le idee di pace e di innocenza (dal racconto biblico della colomba di Noé, ma anche per il loro colore simbolo di purezza). Le Tortore vengono sostanzialmente rappresentate come i colombi (in particolare quelli bianchi) e confuse con questi.
Galli: La classica immagine del gallo è quella dell'orgoglioso e impettito "re del pollaio", con un'espressione sicura di sè; pronto a difendere il suo harem di galline dai nemici esterni come volpi e faine. Il canto del gallo ha una simbologia molto importante: dà la sveglia alla fattoria, allontana simbolicamente le tenebre, scandisce il tempo lento del mondo contadino e allerta di un pericolo. I galli sono anche noti per la loro tendenza a combattere tra loro fino alla morte se due di loro vengono messi assieme senza possibilità di fuga (come i famosi polli di Renzo o i "galli da combattimento" usati un tempo).
Galline: Il loro clichè è molto diverso da quello dei galli (analogamente a quello delle mucche rispetto ai tori, delle pecore rispetto agli arieti ecc.); Vengono descritte come paurose, ingenue, facili da adescare, chiassose e, naturalmente, con cervelli "da gallina". E' curioso notare però che nei paesi anglosassoni il modo di dire equivalente è "bird brained", cervello da uccello: in effetti nella cultura popolare tutti gli uccelli (o quasi) tendono ad essere descritti come stupidi, forse per via del loro viso privo della mimica facciale dei mammiferi e quindi inespressivo, o per i loro movimenti a scatti che fanno pensare a dei piccoli "robottini"? Comunque nella Vita Reale gli uccelli sanno anche dimostrare di possedere notevoli capacità intellettive (come già visto con l'esempio dei colombi, ma prova anche a pensare a quei corvi capaci di costruire attrezzi e a quei pappagalli che capiscono quello che dicono). Tornando alle galline, esse vengono spesso prese come simbolo di quelle persone che passano il tempo a far niente di speciale. Ma vengono anche dipinte come madri amorevoli e protettive, e spesso sono antropomorfizzate in contadinelle gentili e sorridenti che portano a spasso i loro piccoli, insegnando loro a trovare il cibo e pronte a nasconderli sotto le ali in presenza di una minaccia. Possono anche essere un simbolo di ricchezza, come la famosa Gallina dalle uova d'oro. Di solito dipinte di bianco (come accade anche le oche e le anatre, vedi oltre). Infine c'è da dire che nei cartoni animati tutti gli uccelli tendono a comportarsi come le galline.
Pulcini: Sono l'equivalente piumato del "gattino tenero": adorabili, indifesi, pigolanti e con un'aria un po' mesta. Spesso presi come simbolo dei bambini piccoli. Naturalmente verranno dipinti di giallo, ma come si fa a non citare la sovversione del Pulcino nero che si sente discriminato? Calimero resta ancora e resterà probabilmente sempre il personaggio italiano dei cartoni più amato e più famoso nel mondo.
Tacchini: Non vengono di solito molto rappresentati, pur essendo tra gli uccelli più familiari nella vita quotidiana (almeno per via indiretta); sono parenti dei galli e quindi tendono ad essere presentati in modo simile, ma i maschi tendono ad apparire più come tipi tronfi che cazzuti. Sono di gran lunga più importanti nel folclore degli Stati Uniti: basti pensare al Thanksgiving Day e alla famosa vicenda dei tacchini selvatici che consentirono la sopravvivenza dei primi coloni europei sbarcati in America (molti per questo considerano il tacchino il vero uccello nazionale degli USA, invece che la classica aquila dalla testa bianca). Anche in Europa il tacchino viene associato alle festività, in questo caso però al Natale.
Pavoni (maschi): Praticamente sono la versione aristocratica del tacchino (tanto che in Spagna la parola "pavo" indica sia quest'ultimo sia il pavone). Il maschio è tra gli uccelli più ammirati e celebrati per via della sua spettacolare ruota multicolore (un mito greco vuole che gli ocelli delle piume erano in origine gli occhi di una creatura uccisa da Minerva). In India (sua patria d'origine) è tutt'ora ritenuto sacro e la sua carne incorruttibile: per questo il Cristianesimo primitivo lo prese come simbolo della resurrezione della carne e lo rappresentò in molta arte paleocristiana. Oggi il pavone ha in buona parte perso quest'aura mitica, e oggi tende ad essere mostrato più che altro come un personaggio vanitoso e arrogante che cammina snobbisticamente in mezzo agli altri uccelli da cortile. Per la sua associazione con la nobiltà può essere usato come uno status symbol, e se vedrai un personaggio che ne possiede un paio che vagano nel proprio giardino, allora ci saranno ottime possibilità di aver a che fare con un arcimiliardario.
Anatre: Pochi altri animali sono più rappresentati delle anatre nelle storie: un'eredità dovuta in larga parte a Walt Disney, ma ancora di più al suo pupillo Carl Barks con tutta la sua famiglia dei paperi che ha ispirato numerose imitazioni (nota però che il termine "papero" nella lingua italiana indica in realtà il piccolo dell'oca, mentre "papera" è un sinonimo di oca!) Certamente le anatre si prestano ad essere umanizzate e a causa della loro andatura vengono spesso considerate comiche, tanto che il nome comune per indicare questo uccello è addirittura considerato una parola intrinsecamente buffa in parecchie lingue europee (Duck in inglese, Papero in italiano, Canard in francese, Pato in spagnolo e così via). Quelle antropomorfe tendono ad essere goffe e un po' sciocche, ma anche con una forte volontà e una grazia nascosta. Tuttavia sono anche un po' bizzarre.
Oche: Spesso confuse con le anatre nella Vita Reale, le oche hanno tuttavia qualche differenza nel loro clichè: in particolare, tendono ad essere un poco più arroganti e permalose, e anche più ciarliere, così che tendono a fare pettegolezzi sui fatti degli altri. Sono famose anche per essere degli ottimi guardiani, tanto che spesso in passato venivano tenute nei poderi al posto dei cani per fare la guardia alla proprietà (famosa la vicenda delle oche del Campidoglio). Anatre e oche sono anche un simbolo di buona fortuna, di abbondanza e, nel caso delle varietà selvatiche, dell'abilità di ritrovare la strada verso casa (come tutti gli uccelli migratori). Anatre e oche condividono molti tratti dei loro clichè anche con le galline: classica la scena in cui portano a spasso i loro anatroccoli/paperini (sempre dipinti di giallo) a farsi una nuotata nello stagno. E possono anche indossare una cuffia da contadinella come le galline.
Cigni: Considerati la versione nobile di anatre e oche, così come i pavoni sono quella dei polli e dei tacchini. A differenza dei pavoni i cigni hanno sempre avuto un'immagine estremamente positiva di sè, non solo nella cultura popolare ma anche in quella "ufficiale" (sono il tradizionale simbolo dell'arte della poesia e della scrittura, e sono stati citati persino da Platone). Il loro piumaggio candido li fa associare alla purezza; il loro modo di nuotare nei laghi li fa usare come uccelli ornamentali nella Vita Reale e li fa associare con la danza; la loro fedeltà al partner (tipica in realtà anche di anatre e oche e di tanti altri uccelli) li rende anche un simbolo dell'amore delicato. Mentre non sono mai rappresentati come quei tipi irascibili che possono essere nella realtà (è difficile crederlo, ma sono tra i pochissimi uccelli a essere catalogati come potenzialmente pericolosi per l'uomo per via dei loro assalti alle piccole imbarcazioni). Il famoso "Cigno nero" era in origine solo una metafora per definire qualcosa di raro e introvabile (un po' come la "mosca bianca"); il fatto che una specie di cigno dal piumaggio nero esiste veramentein Australia fu una scoperta sensazionale che rese famosissima questa specie esotica.
Cicogne: I più conosciuti tra i grandi trampolieri, e tra gli uccelli più cari alla tradizione popolare, che le vuole portatrici di buona sorte, fedeli al proprio partner e soprattutto trasportatrici di bebè alle loro mamme nel classico lenzuolo bianco retto dal lungo becco. Nei cartoni spesso portano anche i cuccioli di mammifero alle loro madri. Una volta era usanza raccontare ai bambini piccoli la storia della cicogna quando questi cominciano a chiedere da dove sono venuti.
Aironi: I grandi uccelli trampolieri viventi nelle paludi tendono ad essere confusi tra loro nella cultura popolare, e a parte la cicogna (vedi sopra) non hanno clichè particolari. Gli aironi, i più comuni tra questi uccelli nella Vita Reale, possono essere citati come aggraziati nobili e solitari, apparentemente imperturbabili ma dai riflessi rapidissimi (infatti afferrano le loro prede con uno scatto improvviso del collo dopo averle attese anche per ore). A causa di quest'ultimo dettaglio però possono anche essere descritti come pigri e perdigiorno.
Fenicotteri: Famosi per il loro colore rosa e il loro aspetto singolare, i fenicotteri (chiamati Flamingo in molte lingue) sono considerati le versioni esotiche degli aironi, con una simile immagine pubblica. Possono però anche essere definiti come comici per via delle loro gambe e del loro collo lunghissimi. I più famosi sono probabilmente quelli usati come mazze da golf in Alice di Lewis Carroll. Bisogna però tenere conto che i fenicotteri veramente rosa della Vita Reale sono pochi, comuni soprattutto nelle Americhe: quelli nostrani sono normalmente bianchi con alcune limitate zone rosa. E a meno che non state guardando un documentario è difficile che sentirai parlare del loro caratteristico comportamento alimentare che rende il fenicottero uno degli uccelli più studiati gli ornitologi.
Gru: Confuse con gli aironi: le famose gru di Boccaccio con la zampa sollevata erano probabilmente aironi (uccelli molto più comuni nella Vita Reale). E in realtà questi uccelli, che devono il nome italiano alla loro voce (come anche altri uccelli: cuculo, upupa, allodola ecc.) e che hanno anche dato il nome di una struttura ingegneristica umana, sono uccelli molto diversi dagli aironi e dalle cicogne. La loro simbologia comunque è simile a quella degli aironi: maestose, dignitose, e come molti grandi uccelli migratori un simbolo di chi sa trovare la propria strada. Sono note anche per le loro spettacolari danze nuziali.
Pellicani: Tra gli uccelli più grandi del mondo, i pellicani un tempo erano simboli di amore materno, per via della leggenda secondo la quale le madri nutrivano i piccoli con i propri visceri. Oggi, tendono ad essere ricordati soprattutto per essere grandi volatori e pescatori; quelli dei cartoni animati spesso pilotano aerei, oppure possono trasportare dei passeggeri dentro il becco a sacca (cosa impossibile nella realtà, ovviamente...). Possono però anche essere presentati come goffi e simpatici, per via del loro aspetto. Di solito quelli della TV sono ispirati alla specie americana di color marrone, mentre i pellicani "classici" europei sono quasi interamente bianchi. Un errore frequente è quello di disegnarli con una sacca penzolante come un borsello, mentre in realtà questa sacca è tesa sotto il becco quando non usata.
Gabbiani: Gli uccelli più familiari delle coste marine, vengono sempre associati al mare, anche se nella Vita Reale molti di essi vivono lungo le sponde di fiumi e laghi, e persino nelle grandi città. Possono essere presentati sia come tipi ingordi, chiassosi e privi di dignità (in questo caso rubano spesso il pesce ad altri animali o ai pescatori umani), sia come simboli di libertà e di viaggio, nobili, aggraziati e coraggiosi nell'affrontare le avversità; comunque, quasi sempre mostrati in gruppi. Non aspettarti che venga fatta una distinzione tra le due specie di gabbiani più comuni e visibili in Europa e in Nordamerica, il "comune" e il "reale". Il primo è più frequente nell'entroterra; il secondo, più grande, è più tipico delle coste marine (i due nomi sono ingannevoli, poichè sono entrambi diffusissimi). E' quest'ultimo ad essere quasi sempre rappresentato, perchè ha l'aspetto più appariscente; per intenderci, è il classico gabbianone tutto bianco che si può vedere lungo le nostre spiagge, mentre il "comune" è quello con la testa nera avvistabile soprattutto nell'interno. Il "reale" è in realtà uno degli uccelli più aggressivi che esistano (ruba le uova e i pulcini di altri uccelli marini e può persino uccidere i piccioni).
Albatri: Non sono gabbiani giganti, come molti credono: sono uccelli molto diversi, viventi sempre lontani dalle coste e famosi per i loro straordinari viaggi transoceanici (volando possono persino fare il giro del mondo). Quindi, verranno presentati come instancabili viaggiatori, vagabondi dell'oceano senza una meta. Da noi non sono molto considerati, mentre nei paesi anglosassoni hanno un ruolo molto importante nel folclore e anche nella letteratura, con ruoli diversi; possono portare fortuna oppure, come credevano molti marinai del passato, annunciare tempeste.
Pinguini: Ultimamente i pinguini stanno avendo molta considerazione nel cinema; tuttavia sono sempre stati tra gli animali più popolari e rappresentati nelle storie (e anche nei documentari), naturalmente perchè ricordano così tanto gli esseri umani. Per via della loro tipica andatura eretta e del loro piumaggio bianco e nero, vengono tipicamente rappresentati come dei damerini dignitosi ma comicamente goffi, vestiti col frac, e spesso sono camerieri d'alta classe. Naturalmente in acqua diventano tutta un'altra cosa, eleganti e aggraziati. Sono sempre presentati come allegri e ottimisti, apparentemente incuranti della durezza del loro clima. Sempre associati al ghiaccio, anche se nella realtà molti pinguini colonizzano le spiagge rocciose o sabbiose. A volte, vengono erroneamente mostrati nell'Artico. C'è un fatto curioso a proposito di pinguini: in origine questo nome veniva usato per indicare un altro uccello, l'Alca (purtroppo oggi estinto), molto simile d'aspetto e incapace di volare, ma vivente lungo le coste del Nord Atlantico; solo successivamente il termine passò a indicare i nostri uccelli oggi così familiari al pubblico.
Pappagalli: Gli uccelli esotici per eccellenza, sempre associati a isole tropicali e classicamente compagni inseparabili di pirati e marinai. La loro fama è dovuta soprattutto alla capacità di imitare la voce umana, il che è anche all'origine dei loro stereotipi. Il ritratto più comune li vuole ciarlieri, saccenti e pettegoli fino a rasentare l'insopportabilità (e spesso vengono malmenati dai personaggi umani); ma possono anche apparire sensibili, amichevoli e/o inclini alla malinconia. Possono essere dipinti dei colori più diversi, ma di solito appaiono di color verde (un colore piuttosto comune nei pappagalli domestici). Naturalmente ripetono le parole che sentono, in particolare le ultime sillabe (un po' come il Gatto di Pinocchio). I pappagallini o "cocorite" tendono ad essere presentati in maniera più simile agli uccellini da gabbia, quindi teneri, graziosi e anche tristi per aver perduto la loro libertà. Invece i Cacatua non vengono presentati in modo molto diverso dal pappagallo "tipico". Interessante notare che un tempo in Europa questi uccelli erano tenuti in grande onore, e spesso furono utilizzati come status symbol come i pavoni.
Tucani / Buceri: Grandi uccelli delle foreste tropicali dal piumaggio colorato e famosi per l'enorme becco, sono un altro classico simbolo di esotismo rispettivamente del Sudamerica e dell'Africa/Asia. I tucani vengono spesso descritti come clowneschi e simpatici, per via della loro faccia da "pagliaccio" e dell'apparente goffaggine dei loro movimenti (ma in realtà il loro becco è molto leggero e non li impaccia per nulla), e spesso li si vede rappresentati assieme ai pappagalli "ara" (i pappagalli più grandi e colorati, anch'essi dal Sudamerica). I buceri, meno noti ma altrettanto appariscenti, possono raramente comparire nei cartoni (anche se non chiamati per nome) con ruoli simili a quelli dei tucani (Zazu del Re Leone è l'esempio più noto).
Pulcinella di Mare: Uccello marino tipico del folclore dell'Europa atlantica (Gran Bretagna e Scandinavia in particolare). Parenti dell'Alca di cui sopra, sono apparentemente simili a pinguini ma possono volare, e hanno anche un grande becco colorato con tanto di "faccia da clown": quindi possono essere considerati versioni nordiche dei tucani.
Struzzi: Gli struzzi hanno un ruolo del tutto singolare negli stereotipi degli uccelli a causa della loro natura molto diversa da quella di un uccello tipico: grandi come cavalli, veloci corridori e abitatori della savana, vengono più spesso associati a zebre e antilopi che ai veri volatili. Come molti mammiferi erbivori selvatici, gli struzzi sono più noti per l'aspetto che per altro, per cui non hanno una caratterizzazione precisa: comunque il ritratto più comune li vuole timidi, ansiosi e sempre pronti a nascondere la testa sottoterra al minimo segnale di pericolo (in realtà una leggenda, tanto radicata quanto assurda: quanti di voi nasconderebbero la testa sottoterra sapendo che c'è un grande predatore che vuole mangiarvi?). Si attribuisce anche loro un appetito onnivoro, e spesso nei fumetti mangiano ogni oggetto che trovano (anche il più indigesto), sovente causando problemi ai personaggi umani quando ingoiano qualcosa di importante (probabilmente questa idea si è originata dal fatto che i veri struzzi ingoiano sassi che una volta entrati nello stomaco frantumano il cibo ingoiato intero  . Nei cartoni animati gli struzzi possono essere mostrati come ballerini di danza classica. Comunque, vengono sempre disegnati con il piumaggio bianco e nero tipico dei maschiessendo questo il più appariscente; eppure, paradossalmente, hanno di solito anche lunghe ciglia femminili... Talvolta si possono vedere anche i due parenti "stranieri" dello struzzo: l'australiano Emù e il sudamericano Nandù (di solito chiamati anch'essi struzzi. Un altro parente famosissimo nei paesi anglosassoni è il piccolo Kiwi, simbolo nazionale della Nuova Zelanda (tanto che i giocatori di rugby neozelandesi vengono proprio chiamati kiwi): è proprio lui ad avere dato il nome al notissimo frutto esotico (e non il contrario...).
Gufi / Civette: Sono tra gli uccelli più proni all'umanizzazione, grazia al loro aspetto già insolitamente "umano" per dei pennuti, dovuto alla loro postura eretta e alla "faccia" piatta e tonda con grandi occhi anteriori dallo sguardo profondo. Due immagini molto contrastanti caratterizzano questi uccelli: - Creature sagge e dignitose, sorta di oracoli del bosco, con un'aria severa e imperturbabile, spesso con Occhialoni Da Secchione, interpretano sovente il ruolo di professori nelle "scuole di animali" (di solito noiosi e saccenti). L'immagine saggia deriva probabilmente dall'antica associazione con Minerva, dea greca della sapienza. - Sinistri annunciatori di disgrazie, notturni, minacciosi a vedersi e i compagni preferiti di maghi e streghe; il loro canto rompe il silenzio della notte e inquieta gli animi della gente. Le due immagini più classiche però possono combinarsi, e allora potremo avere gufi saggi compagni di maghi, come in Harry Potter. Altre opzioni li vede come gli antagonisti in storie in cui i protagonisti sono piccoli mammiferi, oppure come parte delle classiche Creature Del Bosco insieme con daini, conigli e scoiattoli. Non aspettarti che vengano fatte distinzioni tra i vari tipi di rapaci notturni (questa volta però è più giustificato, perchè tutti questi uccelli in inglese si chiamano "Owl"). Tieni inoltre conto che molti di loro possono anche essere in parte diurni nella Vita Reale.
Aquile: Antichi simboli di nobiltà e coraggio, appaiono sempre seriose, dignitose e con un'espressione feroce. In molte culture vengono quasi divinizzate, sono state il simbolo di imperi e di molte nazioni antiche e moderne (al pari dei leoni), e comunque sono sempre ammirate per l'imponenza del loro volo. Essendo dei forti predatori, possono però anche essere presentate come terribili ghermitrici di animali e bambini, che trasportano nel loro nido inaccessibile per darli in pasto agli aquilotti (nota che la storia dei rapimenti di bambini è infondata). Per via del loro sguardo intenso, possono anche essere presentate come personaggi geniali, spesso degli inventori, costituendo così un'altra eccezione alla regola (insieme con i gufi) secondo cui gli uccelli vengono immaginati come "stupidi". Nei media americani la specie-modello è quasi sempre l' Aquila testa-bianca (simbolo nazionale), mentre in Europa è l'Aquila reale.
Falchi: Confusi con le aquile. Appaiono più piccoli e quindi più astuti che possenti, e tendono ad essere rappresentati in maniera più negativa. Noti anche per essere velocissimi nel volo. Il termine "falco" è in realtà generico e indica ogni rapace diurno predatore di piccole o medie dimensioni: praticamente se un rapace non è già un'aquila o un avvoltoio, allora è un falco... Di solito i falchi dei cartoons tendono ad essere generici; altrimenti, tendono ad essere modellati sul Falcone Pellegrino (una specie cosmopolita) o sulla Poiana americana; è interessante notare che tutti i rapaci della finzione emettono sempre lo stesso identico grido, che in realtà è esclusivo della Poiana americana...)
Avvoltoi: Sono praticamente considerati la versione pennuta della iena, nonchè quella "peggiorativa" dell' aquila, simili a questa per dimensioni e imponenza nel volo ma privi del suo coraggio e della sua dignità. Sempre associati all'idea di morte (come se gli autori umani non mangiassero mai carne di animali uccisi da altri), e spesso compagni di streghe in alternativa ai gufi. Nonostante nella Vita Reale sono dei mangiacarogne specifici (questa volta sì), in fiction possono anche essere presentati come attivi predatori e razziatori. Ciò può essere dovuto alla"confusione del buzzard", ma forse gli autori vogliono soltanto evitare di utilizzare la nobile aquila in questo ruolo: dopotutto, come può una creatura così eccelsa abbassarsi a commettere azioni così vili? Solo i "brutti" avvoltoi possono fare cose di questo genere, no? C'è da dire che il termine "avvoltoio" è un po' come la parola "falco", ossia non indica un vero gruppo di uccelli imparentati, bensì ogni grande rapace specializzato nel nutrirsi di cibo morto o di rifiuti, di solito (ma non sempre) con collo e testa nudi. Per fortuna, nella Vita Reale gli avvoltoi sono oggetto di attenta considerazione da parte dei conservazionisti, e benchè non così carismatici come le aquile, sono spesso citati negli appelli per la salvaguardia delle specie in estinzione (in particolare i due Condor nord- e sudamericano e i nostrani Gipeto e Grifone).
Dinosauri: I Dinosauri, gli animali forse preferiti da gran parte dei bambini, sono in realtà i più malconosciuti tra tutte le creature che compaiono nei media popolari. Essendosi estinti, possiamo soltanto immaginare il loro comportamento, fare ipotesi sul loro mondo, e abbiamo molti punti interrogativi anche sul loro aspetto, visto che le ossa da sole non possono dirci molto. Nel parlare corrente con questo termine si tende ad includere qualunque rettile estinto (specialmente se di grande taglia e di forme insolite secondo i canoni moderni), oppure il termine dinosauro verrà sinonimizzato con essere preistorico o addirittura includere creature leggendarie. La loro immagine "ufficiale" è cambiata profondamente con l’avanzamento della scienza: un tempo gli scienziati li descrivevano come giganteschi “lucertoloni” intorpiditi e totalmente stupidi, mentre l’opinione scientifica moderna li vuole creature agili, intelligenti e affettuose verso i loro piccoli. A quanto pare, i mass-media popolari fanno fatica a tenere il passo della scienza: infatti può capitare ancora oggi di vederli presentati alla vecchia maniera, sebbene i prodotti di maggior successo che li riguardano (come Jurassic Park) tendono ad essere più accurati e aggiornati. Ma persino l'opera più meticolosamente basata sulla ricerca avrà sempre almeno qualche errore di qualche tipo, sia esso di Anacronismo, di Natura Nel Posto Sbagliato, oppure condizionato dal tropo I Predatori Sono Perfidipersino i documentari non si salvano. Qui è la Regola Del Figo a farla da padrone, ricordatelo. Correntemente, i dinosauri vengono spesso presi anche come simbolo di tutto ciò che è obsoleto e destinato a scomparire, prendendo spunto dalla loro presunta estinzione; in realtà i dinosauri sono ancora vivi in mezzo a noi, certo non sottoforma di T.rex, ma sottoforma dei loro discendenti, gli uccelli (i quali, biologicamente parlando, non sono altro che dinosauri con le piume). Tuttavia, essendo gli uccelli un gruppo distinto dai dinosauri nella biologia tradizionale e nel senso comune, ed avendo numerose specie con clichè loro propri, inevitabilmente li abbiamo messi nella loro brava sezione separata. Tuttavia, anche i tipi più noti di dinosauri hanno i loro propri stereotipi.
Coccodrilli / Alligatori: Sono i più grandi ed evoluti tra tutti i "rettili" moderni, e sono gli unici a prendersi cura dei loro piccoli (questa è stata però una scoperta recente, degli ultimi 50 anni, e comunque verrà sempre ignorata in una storia, per non far perdere all'animale il fattore I Rettili Sono Ripugnanti). A causa del loro aspetto di "lucertole giganti", nei media vengono sostanzialmente descritti come versioni ingigantite di queste ultime. In ficton svolgono praticamente il ruolo di “squali d’acqua dolce”, più lenti ma altrettanto affamati di carne umana (ma nella Vita Reale i coccodrilli possono avere degli sprint di velocità sorprendenti, anche sulla terraferma); tuttavia, al pari degli squali, questi animali attaccano gli uomini raramente nella realtà, e più per difendere i loro nidi che per altro. Di solito non vengono caratterizzati in modo specifico, a differenza di altri "rettili" come i serpenti o le tartarughe; agiscono essenzialmente come un pericolo generico e tendono ad essere realistici. Ad ogni modo, possono essere definiti come ipocriti per via della storiella delle "lacrime di coccodrillo" (in realtà una leggenda) da cui deriva l'idea di “mi pento dopo aver fatto del male”; questo "male" può anche essere l'aver divorato la propria prole (in realtà è il frutto di una vecchia confusione da parte di chi normalmente fa la ricerca: quando i zoologi del passato osservavano a distanza i coccodrilli prendere in bocca i loro bebè per portarli al sicuro in acqua, pensarono che in realtà li divorassero vivi). Sono noti anche per il loro apparente “sorriso” disegnato sulla bocca che confermerebbe la loro supposta "ipocrisia", ma in realtà è unicamente dovuto alla conformazione naturale delle loro mascelle  . Verranno sempre collocati in fiumi e paludi con contorno di giungle tropicali, mentre in realtà vivono anche in altri ambienti (esiste anche una specie può vivere persino in mare), e non verrà di solito fatta differenza tra coccodrilli, alligatori e caimani (potranno persino essere considerati come sinonimi). E ancora: non sono così famelici come di pensa, e non si nutrono prevalentemente di grandi mammiferi come persino i documentari tendono a mostrarci: al contrario, è sempre il pesce il piatto favorito anche dai coccodrilli più grandi; inoltre possono digiunare per mesi, addirittura per un anno intero. Sono i rettili moderni più affini ai dinosauri, per cui vengono spesso anche associati con la preistoria (una volta tanto, Vero In Televisione: questi animali sono comparsi sulla Terra nello stesso periodo dei loro famosi cugini, e sono stati assieme con loro per tutto il Mesozoico, riuscendo persino a sopravvivere all'estinzione che colpì i dinosauri non-uccelli 65 milioni di anni fa.
Serpenti: Sono considerati i "rettili" per eccellenza nel modo di pensare comune, tanto che spesso il termine "rettile" viene impropriamente usato come sinonimo di serpente. I Serpenti sono forse gli unici Vertebrati, almeno tra quelli presentati regolarmente nei media, a non superare pienamente il "test del vero animale" (vedi la sezione Invertebrati Acquatici per capire a cosa ci riferiamo) a causa della loro assenza di zampe e del loro movimento strisciante quasi "da invertebrato" (ma molto più agile e complesso); in un certo senso sembrano unire le caratteristiche degli animali "superiori" con altre particolarmente "aliene" per noi (un po' come accade anche ai ragni, vedi oltre). Inoltre, delle 3.000 specie viventi ve ne sono un buon numero che sono velenose (anche se sono solo il 20% del totale, e solo poche di queste sono davvero pericolose), e alcune specie possono facilmente uccidere animali molto più grandi di loro con un singolo morso o con un' unica stretta soffocante; é comprensibile quindi che i serpenti abbiano sempre suscitato emozioni profonde nell'uomo, forse più di qualsiasi altra creatura vivente. Il loro modo di rappresentarli tuttavia varia con le culture: qui in occidente sono da sempre la Malvagità e l'Inganno personificati, e per molte persone sono creature che sembrano esistere apposta per spargere ovunque morte e perversità. Questa immagine così nefasta del serpente è stata certamente molto influenzata dal significato simbolico attribuitogli dalla tradizione cristiana, in particolare il racconto del peccato originale, che tra l'altro ha finito per conferire un'aura sinistra anche a tutti gli animali simili (quelli che oggi vengono chiamati "rettili", compresi i dinosauri). Ben diverso è il loro ruolo nei paesi orientali: benchè temuti nella Vita Reale (come in tutto il mondo), i serpenti laggiù vengono usati per rappresentare saggezza, rinascita e/o immortalità, e infatti in molti film della Hollywood Indiana i cobra interpretano spessissimo personaggi eroici e giustizieri). La loro immagine però non si limita a questo, ma comprende anche altri tratti più "neutri". Per via delle loro movenze flessuose possono essere presentati come seducenti e/o sensuali (in questo caso però non sono di solito femmine, a differenza dei gatti e delle volpi); nei cartoni animati parlano sempre con le S allungatissime e spesso ipnotizzano le loro vittime prima di attaccarle (una capacità del tutto fantasiosa e biologicamente assurda). I vari tipi di serpenti possono variare leggermente il loro stereotipo: quelli velenosi tendono ad essere più spiccatamente malvagi (in particolare i cobra, ma anche i serpenti a sonagli), e non vengono mai rappresentati come "buoni" salvo qualche rara sovversione; quelli costrittori come i pitoni e i boa possono essere mostrati come persoaggi più possenti che infìdi, e possono essere presentati in maniera meno negativa (L'originale Libro Della Giungla è emblematico: Kaa il pitone è uno degli amici dell'eroe Mowgli, mentre Nag il cobra è l'incarnazione del male). I grandi serpenti costrittori vengono spesso esageratamente ingigantiti e allungati divenendo capaci di ingoiare animali impossibili nella Vita Reale: nel caso-limite, persino elefanti.
Lucertole / Iguane: Esiste molta confusione sul termine "lucertola" nei media: spesso vengono chiamati così anche animali come coccodrilli, dinosauri e salamandre che non sono affatto lucertole, pur avendone superficialmente l'aspetto (nota però che i Dinosauri nelle ricostruzioni moderne assomigliano ben poco a lucertole). Esempi di lucertole vere sono il geco, il camaleonte, l’iguana, il varano, e anche il serpente (nella biologia attuale i serpenti non sono altro che lucertole senza zampe, ma non sono considerati tali nella biologia tradizionale e nel senso comune); e, naturalmente, le "lucertole" in senso stretto, tra le quali la comune lucertola dei muri e il ramarro. Essendo animali molto diversi tra loro, il loro stereotipo tende a variare a seconda del sottogruppo: le lucertole dei muri sono note per la loro grazia e vengono sempre associati al caldo alla bella stagione. Le lucertole più grandi, come iguane e varani, vengono invece spesso definite dei “draghi in miniatura” o “mini-tirannosauri”, e possono essere usate nei film in questi ruoli (nota però che le iguane reali sono vegetariane). I varani possono anche ricordare dei “serpenti con le zampe”. I gechi e i camaleonti hanno un’immagine più complessa (vedi sotto). Infine, i ramarri non compaiono di solito nei media perchè sono una specie esclusivamente europea (comunque le rare volte in cui vengono citati tendono ad essere confusi con le iguane, solo perchè entrambi sono verdi. Da notare che nei cartoni le lucertole (e in generale tutti i rettili e anfibi) saranno sempre dipinte di verde, mentre in realtà possono essere di tanti altri colori, al pari degli uccelli e delle farfalle.
Gechi: Facilmente riconoscibili per via della loro sagoma compatta, la grande testa, gli enormi occhi sempre aperti come quelli dei serpenti e le ampie dita "a cuscinetto", i gechi sono tra le lucertole più rappresentate nei cartoni animati. La loro immagine tende a variare a seconda del paese di provenienza dell'autore: negli Usa vengono considerati animali simpatici e quindi tendono ad essere rappresentati in maniera positiva (una rara eccezione per un rettile che non sia una tartaruga, vedi oltre), mentre nel folclore di molti paesi europei tendono ad essere considerati in modo più tradizionale "da rettile" e spesso vengono a torto temuti (ad esempio possono essere ritenuti erroneamente velenosi, mentre in realtà sono inoffensivi e molto utili come mangiatori di insetti infestanti). Sono noti anche per la loro sorprendente capacità di arrampicarsi sulle superfici lisce.
Camaleonti: Le più riconoscibili tra tutte le lucertole (tanto che spesso vengono considerati quasi distinti rispetto a queste ultime), pieni di caratteristiche insolite come gli enormi occhi che girano in modo indipendente, le zampe a pinza, la coda a ricciolo, l'enorme lingua lunga quanto il corpo e i movimenti lenti e "ondeggianti", i Camaleonti tuttavia devono la loro notorietà unicamente a un'altra caratteristica: la loro capacità di mutare colore (in realtà presente anche in molti altri animali, come polpi e sogliole, che tra l'altro sono di gran lunga più abili in questa capacitàma questo fatto verrà di solito ignorato). Spesso li si vede assumere ogni colore e/o disegno possibile e immaginabile, mentre nella Vita Reale le singole specie possono assumere solo pochi schemi cromatici di base; inoltre di solito si pensa che mutino colore per camuffarsi nel loro intorno; in realtà i cambiamenti sono più spesso dovuti a motivi diversi (ad esempio per manifestare il proprio stato di salute o per comunicare informazioni ai loro simili). Come altri animali noti soprattutto per elementi fisici (canguri, struzzi, giraffe ecc.) anche i camaleonti non vengono umanizzati tanto spesso: quando ciò accade possono essere dipinti come dei tipi abili nel nascondersi, privi di ideali loro propri e che tendono opportunisticamente ad adeguarsi alle correnti di pensiero del luogo e/o del momento. Possono essere presentati come simpatici e benevoli oppure come criminali abili nel camuffarsi, comunque tendono a costituire una delle poche eccezioni (tra le non-tartarughe) di "rettili non ripugnanti" insieme con i gechi e le piccole lucertole dei muri.  Infine, il loro comportamento di acchiappare gli insetti con la lingua tende nei cartoons ad essere attribuito erroneamente a altri tipi di lucertole, in particolare alle iguane (delle quali sono comunque stretti parenti, quindi l'errore può essere in parte scusato).
Tartarughe / Testuggini: Come detto più volte in precedenza, le Tartarughe e le Testuggini  costituiscono la grande eccezione alla regola de I Rettili Sono Ripugnanti: anzi, vengono considerate da molti come creature tra le più amabili del mondo animale, per via del loro modo di muoversi lento che le fa apparire indifese, per la buffa capacità (non presente in tutte le specie però) di ritirare testa e zampe nella corazza, per essere comunemente ritenute vegetariane (ma in realtà solo quelle terrestri lo sono: quelle acquatiche sono più spesso carnivore e alcune specie sono anche piuttosto aggressive), o forse semplicemente perchè non sono in realtà dei rettili "tipici". L'Erpetofobia, letteralmente la paura ossessiva dei rettili, in realtà è definita scientificamente come la fobia verso i rettili del gruppo degli Squamati, ossia lucertole e serpenti, e può essere estesa ad animali con forma del corpo analoga a questi, quindi a coccodrilli, salamandre e anguille; evidentemente le tartarughe rimangono fuori dallo spettro dell'erpetofobia (come anche le rane). Parlando di clichè, le tartarughe sono classicamente lente, pazienti e sagge. Quelle antropomorfe sono tipicamente anziane, per via del loro aspetto rugoso e per la loro ben nota longevità (spesso fortemente esagerata nei cartoni), e forse anche per il loro becco sdentato, tutti elementi che le fanno assomigliare a delle "vecchiette". Nelle storie di animali umanizzati esse possono anche interpretare il ruolo del personaggio tranquillo e/o un po' sciocco, spesso amiche di animali più irrequieti e/o furbi come conigli o scoiattoli, per sottolineare il contrasto. Molto comuni sono però le sovversioni e le inversioni: quindi i personaggi-tartaruga eroici o cazzuti abbondano. Tutte le tartarughe, terrestri, acquatiche e marine che siano, tendono ad assumere un'immagine simile, con l'unica eccezione di quelle "azzannatrici" che vengono sempre presentate come "tipici rettili sinistri". Quelle terrestri saranno sempre golose di insalata, come le chiocciole (con le quali condividono molti clichè, incuso la presenza della "casa portatile"). E a proposito di case portatili, una gag comune nei cartoons è di mostrare le tartarughe come capaci di uscire completamente dal loro guscio (mentre in realtà la corazza è parte integrante della gabbia toracica dell'animale!). Just For Funalcuni sostengono che l'E.T. di Rambaldi sia in realtà una tartaruga a cui sia stata tolta la corazza.
Salamandre / Tritoni: Con le salamandre usciamo dal gruppo "inquietante" dei rettili ed entriamo in quello "più rassicurante" degli anfibi. Gli anfibi nella cultura popolare vengono sostanzialmente identificati con le rane e i rospi, con la loro forma distinta e le loro caratteristiche abitudini di vita: le salamandre e i tritoni tendono in genere ad essere confuse con le lucertole per via della loro forma, mentre le cecilie non riescono neppure a superare il già citato "test dei veri animali": non avendo una testa distinta, nè occhi evidenti, nè zampe, esse assomigliano in realtà a lombrichi, quindi non verranno mai mostrate, nemmeno nei documentari  Parlando di salamandre e tritoni, anch'essi in realtà tendono ad essere largamente ignorati dai media e dalla cultura popolare , poichè sono animali molto lenti e schivi che passano la loro vita in luoghi in cui è difficile vederli, come stagni, sottobosco ecc. Esiste tuttavia una specie, la nostrana Salamandra gialla e nera, che malgrado sia del tutto inoffensiva è oggetto da secoli di leggende incredibili e fantasiose. Già i Romani le associavano al fuoco, e si diceva che fossero capaci di accenderlo o spegnerlo a piacimento, così da costituire un eventuale pericolo per le altre creature; una versione più innocua della leggenda le descrive come gli unici animali in grado di rimanere vivi dopo essere usciti dalle fiamme. Quindi, le rare volte in cui le salamandre vengono mostrate nelle storie, ci sarà probabilmente qualche associazione col fuoco.
Rane / Rospi: Nonostante siano tra gli animali più comuni nelle storie di animali parlanti, rane e rospi spesso non hanno uno “stereotipo” specifico. La loro forma caratteristica, con le gambe lunghe e il corpo compatto, le rende singolarmente simili a dei piccoli esseri umani se immaginate con le zampe distese: non stupisce quindi che esse vengano antropomorfizzate così spesso, di solito in persone grasse e goffe nei movimenti, ma dignitose e vestite elegantemente, spesso presuntuose e tronfie (quest'ultima immagine deriva dalla loro presunta capacità di "gonfiare" il corpo, ma in realtà è la cavità boccale che si espande per amplificare i suoni emessi). Spesso vengono presentati come personaggi incompresi da tutti, ma dotati in realtà di abilità nascoste che usciranno fuori solo quando qualcuno finalmente si deciderà ad ascoltarli (La favola del Principe Ranocchio è il probabile Archetropo). Comunque, saranno sempre associati a qualche stagno (anche se nella Vita Reale molte specie sono in realtà terrestri o arboricole), e inoltre saranno sempre saltellanti (nella realtà molte specie tendono più a camminare che a saltare, in particolare i rospi). Sebbene vengano spesso confusi nella Vita Reale, rane e rospi hanno cliché distinti: le prime tendono ad essere presentate come più amabili e vivaci, e spesso sono amanti del canto (similmente agli uccellini e ai grilli); sono tipicamente collocate sopra una foglia di ninfea circondate dai fiori di quella pianta. I rospi invece appariranno di solito più sgradevoli e possono anche essere presentati nel ruolo dei cattivi, per via della loro presunta "bruttezza". Quanto alle raganelle, vengono di solito confuse con le rane. Infine i girini: non compaiono quasi mai nei cartoni, probabilmente perchè mancano di alcuni tratti del "vero animale" (sembrano pesciolini ma senza una vera testa e vere pinne); di conseguenza, non escludiamo che ti possa capitare di vedere una rana uscire dall'uovo.

Pesci rossi: I pesci d'acquario per antonomasia, vengono sempre collocati nella classica boccia di vetro, nella quale nuoteranno in tondo: nei cartoni animati è comune mostrarli in una situazione di rischio, vuoi per via dei gatti che cercano di mangiarli, vuoi perché gli umani compiono qualche azione che può mettere in pericolo la boccia. E saranno sempre rosso brillante, letteralmente (nella realtà possono essere anche di altri colori, comunque non sono mai di un rosso così acceso). Essendo gli unici pesci che la maggior parte di noi può vedere dal vivo su base regolare, i pesci rossi vengono spesso usati come modello quando si vuole disegnare un "pesce generico", che quindi avrà una bocca piccola con labbra grandi, nessun dente visibile, squame rotonde ed evidenti, pinne molli senza spine, boccheggerà continuamente o addirittura nuoterà in tondo.


Pesci d'acqua dolce: Mentre i pesci marini hanno qualche possibilità di essere umanizzati, quelli d'acqua dolce invece saranno quasi sempre realistici, forse perchè è difficile collocare il classico "mondo parallelo sott'acqua" in un fiume... I pesci d'acqua dolce mostrati sono di solito la trota, la carpa, il luccio, il pesce gatto o il salmone (nella Vita Reale quest'ultimo divide la sua vita tra i fiumi e il mare). Una classica scena è comunque quella di un pescatore con la lenza che lotta strenuamente contro un grande pesce preso all'amo lungo la riva di un fiume: questo pesce può alternarsi tra il luccio, la carpa o un pesce-gatto gigante.


Pesci tropicali: I pesci colorati tipici delle barriere coralline tendono ad apparire anch'essi come realistici, e vengono usati allo stesso modo con cui vengono usate le farfalle nelle storie "terrestri": ossia come "meraviglie della natura" che non mancano mai di incantare gli esseri umani che si immergono nelle profondità marine (Vero In Televisione, visto che la fortuna turistica di molte località tropicali è dovuta in buona parte anche alla presenza di questi animali). Spesso però questi pesci vengono collocati anche in mare aperto e si può persino arrivare a mostrarli in qualsiasi ambiente marino, solo per un semplice esempio di Regola Del Figo. Tra i pesci più usati vi sono i Pesci angelo, farfalla, chirurgo, pagliaccio e balestra, ma tendono di frequente ad essere confusi tra loro, com'è tipico anche per i pesci d'acqua dolce e in generale per tutti i gruppi di pesci.


Pesci abissali: A dispetto delle loro caratteristiche molto singolari che dovrebbero attirare l'attenzione degli autori, nonchè per il fatto di poter rappresentare potenzialmente un "mondo parallelo" rispetto a quello degli altri pesci, gli abitatori delle profondità più oscure dell'oceano non compaiono mai in finzione (la presenza di uno di questi nel popolare cartone Alla Ricerca Di Nemo può essere considerata un'inaspettata sovversione).


Anguille / Murene: Riprendendo il discorso del paragone tra pesci e animali terrestri, le anguille sono considerate gli equivalenti acquatici dei serpenti, per via della loro forma allungata: essendo però inoffensive nella Vita Reale, possono anche venire menzionate come esempio di creature di cui solo gli stupidi hanno paura (la frase "non è un serpente, è solo un'anguilla!" è quasi un tropo a sè). Al contrario le murene, a causa del loro aspetto e della loro immeritata fama di essere velenose, vengono tipicamente viste come l'equivalente marino dei serpenti velenosi, quindi infìde e pericolose, capaci addirittura di divorare subacquei (mentre nella Vita Reale non possono assolutamente fare una cosa del genere: se qualche volta li mordono è solo per semplice autodifesa). Un discorso a se' è quello delle cosiddette "anguille elettriche" (che in realtà non sono neppure anguille): è classica la scena in cui le si collega a un cavo elettrico per accendere lampadine o persino per mettere in funzione elettrodomestici (cosa altamente improbabile nella realtà).


Cavallucci marini: Sono considerati l'equivalente subacqueo dei cavalli persino nel nome: dunque, verranno usati come cavalcatura da altri personaggi oppure potranno trainare carrozze sottomarine, come quella famosa del dio Nettuno. Sono anche tra gli animali che simboleggiano maggiormente il mare nella cultura popolare grazie alla loro forma particolare, e sono tra i pochi pesci a non venire mai considerati come un potenziale cibo. Ma non aspettarti che si faccia menzione di altre loro caratteristiche insolite, come il fatto che i maschi covano le uova delle femmine in un marsupio, nè aspettati che vengano identificati come pesci (tranne che in quei casi in cui tutti gli animali marini vengono chiamati indistintamente "pesci"). È anche singolare il fatto che i parenti Pesci Ago non vengano mai mostrati, malgrado condividino con i cavallucci marini una forma del corpo singolare (questa volta a forma di ago, appunto) e il tipico, inusuale modo di curare le uova.


Pesci palla: Noti per la forma che assumono quando sono in pericolo, i pesci palla possono apparire nelle storie subacquee con una forma costantemente sferica (nella Vita Reale la loro forma consueta non è assolutamente quella!); possono essere usati letteralmente come una palla da altri personaggi acquatici (spesso una palla da gioco). Inoltre saranno di solito lisci, mentre nella realtà sono interamente ricoperti da piccole spine. È curioso che il loro stretto parente, il Pesce Istrice, non compaia di solito nelle storie nonostante abbia aculei più grandi e spettacolari. Così com'è singolare la totale assenza nei cartoni di un altro cugino, l'enorme Pesce Luna, a dispetto del fatto che può pesare una tonnellata ed è il più grande pesce esistente nei mari (se si escludono certi squali e le mante).


Pesci volanti: Di solito tendono ad essere rapprentati come dei generici pesci "a forma di pesce rosso" con pinne pettorali più grandi, e saranno letteralmente capaci di volare sbattendo queste pinne proprio come fossero ali di uccello, mentre nella Vita Reale possono solo planare sull'acqua per un certo periodo dopo aver fatto un balzo orizzontale fuori da questa; inoltre hanno una forma del corpo più simile a una sardina che a un pesce rosso. Una scena comune è quella di vederli fuggire dalle reti da pesca con il loro improbabile "volo", con grande disappunto del pescatore umano.


Pesci con gli "attrezzi": Esistono tre grandi pesci marini che devono il loro nome alla forma del loro capo: Pesce-spada, Pesce-sega e Pesce-martello. Mentre il primo appare sempre realistico (in quanto è frequente vederlo nei mercati), gli ultimi due hanno spesso il muso letteralmente a forma dell'utensile in questione, e tendono a essere disegnati in modo simile al pesce-spada (mentre in realtà sono parenti degli squali e delle razze). Tutti e tre, comunque, useranno le loro appendici allo stesso modo in cui gli uomini usano i suddetti oggetti: quindi, gli "spada" combatteranno come spadaccini, i "sega" taglieranno qualcosa/qualcuno e i "martello" picchieranno qualcosa/qualcuno. Ad ogni modo, saranno sempre dei tipi cazzuti, dai quali è meglio stare alla larga. Quesi pesci possono persino essere usati come semplici arnesi da qualche sommozzatore o da un animale parlante.


Razze / Mante: Per la loro forma e il loro modo di nuotare le razze tendono ad essere paragonate ad animali volanti come le farfalle, gli uccelli o i pipistrelli, ma in particolare con questi ultimi. Mentre le normali razze tendono ad essere poco caratterizzate (sostanzialmente servono solo per aggiungere ulteriore varietà al popolo ittico), le enormi mante, a causa della loro immeritata nomea di "diavoli di mare", vengono spesso presentate nel ruolo del cattivo, anche se nella realtà sono assolutamente inoffensive per l'uomo. Più raramente vengono usate in questo ruolo le Torpedini elettriche, mentre le Pastinache (ossia le razze con un pungiglione velenoso sulla coda) non sono usualmente rappresentate (in compenso compaiono spesso nei documentari).


Squali: Se per caso sei in un film e per qualche motivo ti trovi solo e sperduto in mezzo al mare, allora sta pur certo che ne verranno alcuni subito pronti a complicarti la vita. Soprattutto dopo lo straordinario successo de "Lo Squalo" di Spielberg nel 1975, questi animali sono diventati i moderni Terrori del Mare per eccellenza, sostituendo in questo ruolo personaggi storici come i vari Moby Dick, Orche assassine, Serpenti di mare, Piovre giganti e così via. Oggi sono praticamente i cattivi designati di tutte le moderne storie ambientate nel mare, sia quelle aventi come eroi delle persone sia quelle con protagonisti altri animali. Due rappresentazioni ormai classiche sono: -la scena in cui dei bagnanti fuggono in preda al panico dopo che uno di essi ha visto una pinna triangolare che solca la superficie del mare; - quella in cui suddette pinne nuotano in tondo attorno a una minuscola isola sperduta (avente come vegetazione una singola palma) sulla quale uno sconsolato naufrago chiede inutilmente aiuto. Gli squali vengono spesso anche contrapposti ai delfini, i classici "eroi" che salveranno i protagonisti dai loro feroci attacchi. Ma nella Realtà, ovviamente le cose vanno in modo molto diverso; gli attacchi agli uomini sono infatti molto rari, e il più delle volte siamo noi a procurarli. Gli squali si sono evoluti per milioni di anni senza la nostra presenza, dunque il loro cervello non codifica la nostra specie come cibo. E non sono neppure delle "stupide macchine per mangiare" che diventano folli quando annusano una goccia di sangue, come si sente dire spessissimo: al contrario, hanno una vita sociale e comportamenti complessi. Riguardo alle specie usate, lo Squalo Bianco è senza dubbio il rappresentante numero uno essendo il più grande pesce predatore dell'era attuale (ma comunque in secondo piano rispetto all'Orca, che resta sempre il vero superpredatore dei mari); più raramente possono comparire altre specie più piccole. In senso biologico, il termine squalo comprende in realtà anche molti altri pesci, la maggior parte dei quali molto più piccoli dei classici "pescecani" dei film, e del tutto inoffensivi per noi; esistono però anche due squali di stazza enorme che sono altrettanto innocui per l'uomo: lo Squalo Elefante e lo Squalo Balena, il cui comportamento alimentare di filtratori di plancton è condiviso dalle balene con fanoni e anche delle Mante.


Barracuda: Un pesce poco conosciuto in Europa ma molto famoso negli Stati Uniti, il barracuda viene classicamente usato come sostituto del pescecane quando un autore sente il desiderio di non seguire i soliti cliché; in realtà facendo così l'autore in questione fallirà il suo proposito di essere originale, poichè il barracuda verrà presentato in modo simile allo squalo e seminerà terrore tra gli altri personaggi del mare (per questo pesce valgono le stesse considerazioni fatte per gli squali riguardo all'effettivo comportamento nella Vita Reale).


Piranha: Nei fiumi tropicali il classico ruolo degli squali e dei barracuda viene attribuito ai Piranha, visti come versioni più piccole ma ancora più voraci degli squali stessi, anch'essi proni ad impazzire quando percepiscono un po' di sangue: proverbiale è la scena di un gruppo di piranha che spolpa fino alle ossa uno sventurato animale o un umano caduti in acqua. Analogamente agli squali, questa fama è immeritata: i piranha reali attaccano solo animali di piccola taglia oppure mangiano le carcasse di quelli grandi, ma non aggrediscono esseri umani vivi. Inoltre tendono ad essere mostrati in ogni paese tropicale, mentre nella realtà essi vivono esclusivamente in Sudamerica.


Api / Vespe (Imenòtteri): Api, vespe e formiche sono forse gli insetti antropomorfizzati più di frequente, e tendono ad essere i protagonisti/antagonisti principali nelle storie degli insetti. Ciò è giustificato, siccome questo gruppo comprende gran parte degli insetti sociali, caratterizzati da comportamenti di gruppo estremamente elaborati, inferiori per complessità forse solo a quelli della nostra specie. Le api hanno sempre affascinato l'uomo per la loro complessa organizzazione sociale; tale organizzazione può essere vista positivamente, come esempio di laboriosità e perfetta coordinazione, oppure negativamente, come la cosiddetta "mentalità dell'alveare" dove gli individui sono tutti fotocopie l'uno dell'altro e privi di personalità propria. Le operaie e una regina sono una presenza fissa, mentre i fuchi (ossia i maschi) spesso non compaiono neppure nella storia. C'è da dire che da qualche tempo nei media americani le api tendono ad essere presentate con tinte più fosche, a causa della recente storia della diffusione in America delle "api killer". Le Vespe e i Calabroni sono tipicamente presentati come igemelli cattivi nonchè acerrimi nemici delle api, simili in tutto ma aggressivi e con un comportamento "soldatesco" e "irreggimentato". Spesso immaginati come tipi che pungono le persone per il puro piacere di farlo: classica la scena in cui qualcuno rompe per sbaglio un vespaio e viene inseguito da un nugolo di vespe inferocite che lo pungeranno senza pietà (di solito la vittima si salva tuffandosi in acqua, così da costringerle alla resa). Ma ricordiamoci che nella realtà questi insetti di solito non pungono se non sono molestati, e possono essere di grandissima utilità all'agricoltura.


*Formiche / Termiti: Le Formiche (anch'esse Imenotteri) vengono viste in modo piuttosto simile alle api nella cultura popolare, quindi laboriose e previdenti, oppure vittime dell'equivalente della mentalità dell'alveare. Di solito sono presentate come vegetariane, ma nella Vita Reale le diverse specie possono essere anche carnivore: quindi possono anche essere mostrate come un esercito di "Attila" che distruggono tutto quello che incontrano (questo però è più spesso attribuito alle Termiti, vedi oltre). La loro forza viene spesso esagerata a dismisura nei cartoni animati, al punto che possono persino trasportare persone sul loro dorso. Oh, e se sei in un picnic, sta pur certo che ce ne sarà qualche migliaio pronte a rubarti i panini o la coca-cola. Loro gemelle malvage nonchè acerrime nemiche nelle storie di insetti sono le Tèrmiti, che a dispetto della loro somiglianza nel comportamento non sono loro parenti (e non sono neppure Imenotteri, bensì Isòtteri). Ma nel mondo reale le cose vanno esattamente al contrario: sono le formiche a costituire le grandi avversarie delle termiti nella Vita Reale, e certe specie saccheggiano i termitai fino a distruggerne l'intera colonia. Tornando alle termiti dei cartoni, spesso sono capaci di far crollare interi edifici di legno con le loro mandibole: nella vita realepossono costituire un pericolo per le strutture di legno, ma certamente non con una simile entità. Inoltre le termiti europee sono praticamente inoffensive.


Farfalle / Falene (Lepidòtteri) e Libellule (Odonàti): Le farfalle sono da sempre simboli di grazia e di poesia, e spesso vengono associate a situazioni idilliache, ad esempio possono fare da contorno a scene romantiche con due giovani innamorati che corrono per il prato; nelle illustrazioni tendono ad avere tutti i colori esistenti in un unico individuo, anche se nella Vita Realele singole specie hanno di solito uno o pochi colori di base. Se antropomorfizzate, di solito sono vanitose e perdono il loro tempo in cose futili, tipicamente femmine, e sempre associate ai fiori. Tuttavia le farfalle della realtà possono essere molto dannose all'agricoltura. Le falene (termine generico con cui si indicano le farfalle notturne e crepuscolari) vengono viste in modo simile, ma essendo, appunto, notturne, possono essere associate alle tenebre o a situazioni paurose; sono note anche per la loro attrazione verso la luce. Le Lucciole (vedi oltre) nondevono essere confuse con le falene; Anche le Libellule non sono Lepidotteri, e sono insetti completamente diversi dalle farfalle (tra l'altro, sono carnivore). La reputazione delle libellule varia molto a seconda dei paesi: il loro nome inglese (dragonfly) ad esempio significa "mosche-drago", e in Spagna sono conosciute addirittura come "cavallini del diavolo". Quindi, possono essere presentate come dolci ed eleganti oppure come "pirati volanti" in miniatura a seconda della provenienza degli autori.


Grilli / Cavallette (Ortòtteri) e Cicale (Emìtteri): Noti per i loro "canti" questi insetti spesso vengono visti come l'equivalente entomologico degli uccellini canori; quindi saranno allegri e vitali, oppure (per via della nota favola) frivoli e perdigiorno, o anche spendaccioni. I Grilli, se parlanti, saranno come il Gufo Saggio; quelli antropomorfi spesso suonano il violino. Le Cavallette, tuttavia, a causa della loro fama di "flagello dei raccolti", possono essere presentate in maniera negativa, come parassiti sociali o come degli "Attila" distruttori. (In realtà solo alcune specie sono così pericolose per l'agricoltura). Attenzione però: le cicale, benchè normalmente vengano disegnate in modo identico ai grilli e cavallette, sono in realtà insetti completamente diversi nella Vita Reale, più simili nell'aspetto a falene o a grosse mosche, e non sono neppure Ortotteri.


Coccinelle / Scarabei / Lucciole (Coleòtteri): Nel folclore europeo le coccinelle sono dei piccoli portafortuna, particolarmente apprezzate dai bambini e anche dagli orticoltori, per la loro utilità negli orti. Quelle della finzione saranno sempre femmine (perchè in inglese il loro nome è Ladybird o Ladybug). Spesso vengono mostrate insieme con le farfalle, quindi associate coi fiori, in particolare le rose. Per quanto riguarda gli altri Coleotteri (chiamati genericamente Beetles in inglese; in italiano non esiste un nome comune per loro), essi tendono ad essere piuttosto generici, modellati sulle specie più grandi e/o comuni, in particolare lo Scarabeo e il Maggiolino. Molto popolari in fiction sono le specie con appendici prominenti, i "Cervi volanti" e gli "Scarabei cornuti" (o meglio, i maschi di questi insetti, poichè le femmine sono prive di quelle appendici). Attenzione a non confondere gli Scarabei con gli Scarafaggi, a dispetto del loro nome simile: questi ultimi non sono Coleotteri. La traduzione del nome del celeberrimo gruppo musicale dei Beatles come "gli Scarafaggi di Liverpool" fu un errore storico di noi Italiani, che poteva essere benissimo evitato. Infine abbiamo le Lucciole (loro sì sono Coleotteri!). Queste ultime sono sempre associate con la poesia e con situazioni fiabesche, in particolare fanno da sottofondo a scene di amore romantico. Sempre e solo i maschi sono rappresentati (le femmine emettono anch'esse luce, ma non volano e assomigliano a vermi.)


Mosche / Zanzare (Dìtteri): Gli insetti più familiari nella vita di tutti i giorni, le mosche e le zanzare vengono di solito rappresentate in maniera realistica nelle storie di insetti. Naturalmente appariranno come tipi fastidiosi e nocivi, dei quali si vorrebbe volentieri fare a meno; tuttavia, almeno le mosche antropomorfe possono anche essere mostrate in alternativa come simpatiche, soprattutto quando finiscono vittime di un ragno, il quale in un certo senso le fa diventare "buone di conseguenza". In generale, gli insetti infestanti tendono ad essere presentati in modo simile alle mosche/zanzare: scarafaggi, pulci, tarme, àfidi e simili potranno quindi essere detestabili e repellenti oppure in alternativa personaggi gradevoli (o quanto meno, neutrali).


MantidiCazzute. Buone o cattive che siano, se stai accanto a una di loro in un film o racconto, sarai sempre in un rischio mortale. Il fatto interessante è che la gente tende ad amarle nonostante che gli autori le usino così spesso come antagonisti. Spesso presentate anche come "femmine fatali", per via del comportamento reale delle femmine che divorano il marito dopo l'accoppiamento (un atto indispensabile per far maturare le uova, nota bene). Vengono anche associate con le Arti Marziali, grazie all'influenza degli autori estremo-orientali.


Bruchi e altre larve di insetti: Le larve di insetti, avendo di solito l'aspetto di vermiciattoli a malapena capaci di muoversi, tendono ad essere trattate in modo più simile agli invertebrati non-insetti, ossia più come "cose" che come personaggi attivi. Esiste però un'eccezione, rappresentata dai bruchi di farfalla: essenzialmente perchè sono un po' più mobili e attivi, sono più colorati delle altre larve e quindi più attraenti (a dispetto della loro proverbiale "bruttezza" contrapposta alla bellezza della forma adulta) e forse anche perchè di solito si nutrono di vegetali, uscendo così vittoriosi dal tropo Il Dilemma Del Carnivoro. Inoltre, nonostantenella Vita Reale siano tra le larve più dannose all'agricoltura, vengono normalmente presentati come simpatici e divertenti. Di solito sono dipinti di verde (contrariamente alla realtà, dove possono avere colori molto diversi). Quelli dei cartoni animati sono di solito nudi, sono ghiotti di insalata, e spesso avanzano alzando e contorcendo il corpo ritmicamente a formare degli "occhielli" (in realtà solo poche specie di bruchi si muovono in questo modo.) I Lombrichi vengono spesso confusi con le larve d'insetto, ma in realtà sono Anellidi, non Insetti; al pari delle larve, comunque, vengono considerati più "cose" che animali (tipicamente vengono mostrati come esca per i pesci e poco altro). I millepiedi e i centopiedi (ossia i "miriàpodi"), dal canto loro, possono a volte essere confusi con i Bruchi, ma anche loro non sono in realtà Insetti (benchè qui l'errore sia un pochino più giustificato). Questi ultimi animali (sempre chiamati millepiedi in finzione) non hanno una caratterizzazione precisa, a differenza dei bruchi; sostanzialmente vengono presentati solo per aggiungere ulteriore varietà al "mondo degli insetti". Comune è la gag di mostrarli con tante scarpe quante sono le loro zampe (creando seri problemi quando devono togliersele...)


Ragni: Con i ragni entriamo nel mondo degli Aracnidi (benchè comunemente ritenuti insetti). I ragni hanno un ruolo ben determinato nelle storie: sono sempre pazienti tramatori di inganni, e il ruolo di antagonista per loro è quasi garantito. A causa del loro aspetto singolare i ragni impressionano moltissime persone nella Vita Reale, un fatto sfruttato a iosa dagli autori di fantascienza che li utilizzano tipicamente come uno dei classici modelli per enormi e terrificanti creature aliene. Se la storia ha come protagonisti insetti antropomorfi, allora ci saranno ottime probabilità che svolgano il ruolo del Cattivo Designato, ma siccome in questi casi tendono a catturare personaggi buoni o cattivi senza distinzioni, possono anche trasformarsi involontariamente in "giustizieri". Le grandi e pelose "migali" (di solito erroneamente chiamate "tarantole" nei film americani) sono un punto fermo dei film horror e thriller, mentre le vedove nere hanno un'immagine più simile a quella delle Mantidi. Ricorda sempre però che nella Vita Reale i ragni sono di solito innocui, e spesso molto utili; e che in Europa non esistono specie pericolose per noialtri, tranne una, la Malmignatta che però è molto rara e facilmente riconoscibile (mentre invece la storia del tarantismo provocato dal morso della proverbiale Tarantola non è altro che una credenza popolare tanto antica quanto infondata).


Scorpioni: Sono tra gli animali che terrorizzano di più la gente nella Vita Reale a causa del loro aspetto e della loro fama di estrema velenosità, tanto che nei cliché vengono considerati come l'equivalente invertebrato dei Serpenti: quindi, malvagi e totalmente dediti a spargere morte e dannazione ovunque. Anch'essi come i ragni vengono spesso resi giganteschi, e sonosempre nel ruolo degli antagonisti: non vedrete mai degli Scorpioni buoni, nemmeno per sovversione (caso forse unico tra tutti gli animali antropomorfi). Spesso vengono anche associati con la preistoria, sempre per via del loro aspetto (quest'ultima cosa è però giustificata, poichè gli scorpioni sono realmente tra gli animali più antichi della Terra, venuti molto prima dei dinosauri). Nella Vita Reale gli scorpioni sono sì velenosi e possono essere pericolosi per l'uomo, ma al pari dei serpenti, pungono solo per autodifesa, inoltre la maggior parte delle specie (tra le quali tutte quelle viventi in Italia) non sono più pericolose di una normale ape. Spesso vengono anche associati al deserto, anche se in realtà la maggior parte delle specie vivono nelleforeste.


Chiocciole / Lumache  Adesso usciamo fuori dal grande gruppo degli Artròpodi, e terminiamo il nostro giro nel mondo dei Molluschi. Le chiocciole, proverbiali per la loro lentezza, sono un po' l'equivalente delle Tartarughe tra gli Invertebrati: quindi appariranno pazienti e sagge, e sovente saranno femmine. Spesso nelle illustrazioni vengono mostrate con gli occhi alla base dei "cornetti" invece che in cima. Le fanno mangiare l'insalata come i bruchi (un fatto in parte Vero In Televisione). Nelle storie per bambini la loro conchiglia viene spesso disegnata come una casa "letterale" con tanto di finestre. Le lumache, simili alle chiocciole ma prive di conchiglia, e quindi più simili a vermi, compaiono raramente e di solito considerate in modo simili ai lombrichi e alle larve d'insetto, quindi come "cose".




Granchi / Aragoste: Questi sono i Crostacei nel senso comune del termine: animali dall'aspetto corazzato con dieci "gambe" (da qui il nome decapodi), occhi sporgenti e (non sempre) dure chele. I Granchi sono di gran lunga i favoriti nelle storie di animali acquatici, per via del loro comportamento molto vario e spesso complesso nella Vita Reale, mentre Aragoste e Gamberetti tendono ad essere mostrati più realistici e di solito considerati come semplice "cibo". I Granchi possono anche essere presentati come personaggi simpatici e intelligenti, ma di solito tendono ad essere più spesso dei tipi cazzuti (anche se non propriamente cattivi), sempre inclini a pizzicare qualcuno con le loro chele per il puro piacere di farlo (nella realtà usano le chele come armi solo se ne sono costretti). Abbiamo poi anche il tropo del Granchio Gigante, una sorta di macchina da guerra corazzata quasi irrefrenabile (nota che questo non è del tutto fantasia: esistono dei granchi larghi tre metri e altri le cui chele possono tranciare una mano umana; tuttavia sono creature pacifiche che non costituiscono alcun pericolo per coloro che vivono dalle loro parti; anzi, questi ultimi spesso li usano come cibo). In effetti per i granchi (e anche per i polpi) esiste un po' il classico dilemma presente anche nella Vita Reale: creature intelligenti da proteggere o pietanze prelibate? Il recente caso del polpo Paul è quasi emblematico del tropo Il Dilemma Del Carnivoro così frequente anche nella realtà. Per quanto riguarda le aragoste, in genere vengono modellate sugli Astici con le loro grosse pinze, mentre le aragoste propriamente dette, senza chele, non vengono quasi mai mostrate perchè sono meno spettacolari (anche se sono più apprezzate nei menù della Vita Reale...). Un errore comunissimo è di dipingere aragoste e astici di rosso brillante (e spesso ciò accade anche ai granchi e ai gamberetti); in realtà il tipico colore rosso viene assunto dagli animali della vita reale solo dopo che sono morti e cucinati, mentre quando sono vivi possono essere di qualsiasi colore immaginabile, tranne che di rosso acceso! I gamberetti, essendo piccoli e poco mobili, compaiono invece più raramente, e quando accade sono di solito realistici e non caratterizzati, quindi rientrano già nella categoria degli Invertebrati acquatici "non in regola".


Polpi / Piovre: Queste creature sono spesso considerate le cose terrestri più vicine alla vita aliena, a causa della loro forma particolare: infatti moltissimi invasori extraterrestri del cinema tendono ad avere forme che li ricordano, con innumerevoli tentacoli, occhi bulbosi, grandi "teste" tonde e corpi molli e sfuggenti. Al pari delle balene, i cefalopodi sono creature che hanno sempre suscitato in noi curiosità e terrore al tempo stesso. E al pari delle balene, hanno ottenuto una rivalutazione nella nostra epoca: adesso sappiamo che sono animali dotati di grande intelligenza e di comportamenti estremamente raffinati, che ricordano quasi quelli dei mammiferi, in particolare per la loro capacità di risolvere problemi complicati trovando soluzioni nuove e originali. I polpi in particolare hanno affascinato la gente per le loro dimensioni notevoli, i lunghi tentacoli prensili quasi quanto delle mani umane e i grandi occhi fissi; spesso nei cartoni animati sono personaggi simpatici e gradevoli, sovente risultando secondi solo ai delfini come popolarità presso il pubblico. Comunque, molte persone nella Vita Reale credono che il loro corpo tondeggiante sia la testa dell'animale: ciò viene riflesso nei cartoons, dove i polpi hanno sempre un testone enorme e tondo rivolto verso l'altosenza alcuna eccezione. Le seppie e i calamari, più piccoli e simili a pesci nella forma e nelle movenze, tendono invece di solito ad essere non umanizzati e spesso non compaiono neppure. Infine le piovre giganti: creature leggendarie, che in molti racconti antichi e moderni affondano navi, divorano equipaggi o lottano contro squali e balene (quest'ultimo aspetto può essere Vero In Televisione, visto che resti di calamari giganti vengono spesso trovati negli stomaci dei Capodogli; ma non siamo sicuri che siano davvero il risultato di una furiosa "battaglia" come si sente spesso dire). In genere le piovre della finzione tendono ad assomigliare più ad enormi polpi che ai calamari giganti (parzialmente giustificato, siccome esistono alcune specie di polpi che, pur non battendo il record dei calamari lunghi fino a 18 m, possono comunque raggiungere gli 8 m di apertura delle braccia). Tutti comunque, grandi o piccoli, spruzzano inchiostro per autodifesa, come nella Vita Reale.


Praticamente ogni storia di Animali Buffi userà sempre questi cliché.







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